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Mose. Ondata di arresti in Veneto "Pagate tangenti per 40 milioni"

Il Sen. Giancarlo Galan. (foto Agi) ndr.

di Redazione

VENEZIA, 4 GIU. (AGI) - Il Mose non ferma la marea di arresti che si e' abbattuta questa mattina su Venezia. Dal sindaco della citta' all'ex governatore del Veneto, sono decine le persone sospettate di aver gestito un sistema di tangenti destinate anche ai partiti politici. La Guardia di Finanza ha schierato circa 300 militari che hanno eseguito 25 custodie cautelari in carcere e altre 10 custodie ai domiciliari. Tra questi anche il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, indagato per finanziamento illecito dei partiti. Richiesta d'arresto anche per l'ex governatore oggi senatore Fi Giancarlo Galan e per l'attuale assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso. I reati, come si evince dall'ordinanza del procuratore Luigi Delpino, vanno dalla corruzione alla frode fiscale e al finanziamento illecito dei partiti. Le Fiamme Gialle hanno eseguito sequestri di beni tra Venezia e Roma per circa 40 milioni di euro: soldi che arrivano da frodi extracontabili di societa' che facevano capo al Consorzio Venezia Nuova, che sovrintende i lavori del Mose. In manette anche il consigliere regionale Pd Giampietro Marchese, il presidente del Coveco, cooperativa impegnata nel progetto Mose, Franco Morbiolo, il generale in pensione Emilio Spaziante, l'amministratore della Palladio Finanziaria spa, Roberto Meneguzzo. L'indagine della Finanza era partita tre anni fa, lo scorso anno c'era stato l'arresto di Piergiorgio Baita, ai vertici della Mantovani, societa' padovana colosso nel campo delle costruzioni. Dopo qualche mese l'arresti di Giovanni Mazzacurati, l'ingegnere "padre" del Mose. Orsoni, e' agli arresti domiciliari, mentre l'assessore regionale alla Mobilita' e alla Legge speciale per Venezia, Renato Chisso; il generale in pensione della Gdf, Emilio Spaziante e per l'ad di Palladio Finanziaria, Roberto Meneguzzo, sono stati portati in carcere. Richiesta di arresto anche per l'ex presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, per cui, essendo senatore, serve tuttavia il via libera di Palazzo Madama. Domiciliari anche per l'europarlamentare uscente Lia Sartori.





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