Cronaca. Fondi neri Finmeccanica, arrestato Guarguaglini
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P. Guarguglini. (foto) ndr. |
di Redazione
NAPOLI, 30 GIU. (AGI) - Nuovi elementi, soprattutto testimonianze e intercettazioni, hanno portato all'arresto, seppure con il beneficio dei domiciliari, dell'ex presidente e ad di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, gia' indagato dalla procura di Napoli dal 24 marzo scorso per associazione a delinquere e corruzione.
L'indagine e' quella sui fondi neri di Finmeccanica, 17 milioni frutto di sovrafatturazioni e fatture false, in un giro vorticoso di societa', anche statunitensi nel Delaware, e attraverso conti svizzeri, chiamate come subappaltanti di pezzi del progetto del Sistri, il sistema di tracciabilita' dei rifiuti tramite satellite che il ministero dell'Ambiente aveva dato in affidamento diretto a Selex Management spa, societa' del gruppo, nel 2009. Il gip di Napoli Francesco de Falco Giannone ha firmato il provvedimento restrittivo chiesto dai pm Marco Del Gaudio e Catello Maresca.
Guarguaglini, in particolare, avrebbe ricevuto 800mila euro che sarebbero stati consegnati dall'imprenditore Vincenzo Bernardino Angeloni in due borsoni della societa' calcistica Pescina Valle del Giovenco. Quella stessa richiesta di arresto dell'ex presidente del colosso industriale rigettata un anno fa, quando vennero arrestati, oltre a diversi imprenditori, i top manager Finmeccanica Lorenzo Borgogni e Stefano Carlini.
Il quadro indiziario nei confronti dell'ex presidente di Finmeccanica era allora legato soprattutto alle dichiarazioni degli imprenditori Sabatino e Maurizio Stornelli. Ora e' Patrizia Silverio, segretaria di Guarguaglini per oltre undici anni, a fornire elementi decisivi. La donna racconta ai pm alcuni 'segreti' del salottino del settimo piano di piazza Montegrappa a Roma dove avvenivano gli incontri di Guarguaglini con staff e 'amici'. La sua ricostruzione avrebbe confermato l'avvenuta consegna a maggio 2010 dei borsoni con 800 mila euro in contanti, destinati a fondi neri per i politici vicini dei vertici del colosso industriale.
Quando lo scorso aprile furono arrestati Carlini e Borgogni, una microspia nella sala per i rilievi dattiloscopici registro' il primo manager che, rivolgendosi a due imprenditori, diceva: "Ed arrestano solo noi?", ritenendo, sostengono i magistrati, ingiusta la circostanza che Guarguaglini, allora non fosse destinatario di misura cautelare. A fine marzo al telefono, l'ex presidente bolla l'inchiesta partenopea come "balla colossale", e Lorenzo Borgogni un amico non fedele. Importanti per l'accusa sono anche le dichiarazioni rese dall'imprenditore Luigi Malavisi, in particolare in un interrogatorio 'fiume' ai pm lo scorso 16 aprile. Malavisi ha confermato di aver recapitato in quattro o cinque occasioni a Maurizio Stornelli somme di denaro in contanti contenute in buste dal formato A4. "Ad un certo punto Maurizio Stornelli mi chiese se era possibile adoperare una modalita' di sovraffaturazione simile a quella usata in altre occasioni. Io gli dissi di rivolgersi direttamente a Fausto Imperatori dirigente delle societa' Argus e Damac Italia.
Di li' a poco, in quattro o cinque occasioni - spiega - presi una busta gialla di formato A4 dallo studio di Walter Cerreti e la portavo a Maurizio Stornelli. Non si trattava di documenti, ma di denaro". L'inchiesta, ribadisce una nota della procura partenopea, nasce "dagli sviluppi investigativi conseguiti all'esecuzione di analoghe misure cautelari disposte nell'aprile 2013 e nel marzo 2014, a seguito delle quali e' stato possibile delineare ulteriori responsabilita' e interessi personali nel condizionamento delle scelte operate in seno al gruppo in fase di affidamento, realizzazione ed esecuzione" del Sistri, ancora progetto incompiuto nonostante dovesse entrare in funzione a regime nel 2010. Occorre ancora "esplorare" "un segmento" per capire a chi finissero quei fondi neri. Lo sottolinea anche il gip de Falco Giannone.
"Le indagini hanno consentito di accertare solo una parte del segmento corruttivo ascritto - scrive - atteso che resta da esplorare il secondo tratto della condotta illecita, ossia la destinazione finale delle tangenti, individuata dai fratelli Maurizio e Sabatino Stornelli in alcuni importanti partiti politici". E Guarguaglini viene arrestato anche perche' puo' raggiungere persone e istituzioni per inquinare il quadro indiziario a suo carico, evidenziano anche intercettazioni che lo riguardano, compresa una del 25 marzo di quest'anno "in cui appare palese il tentativo di condizionare la libera testimonianza di Silverio Patrizia".
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