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Rutigliano (Ba). Asportava acqua potabile da condutture acquedotto pugliese per innaffiare i campi. Arrestato [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO]

La tubazione rinvenuta. (foto cc.) ndr.

di Redazione

RUTIGLIANO (BA), 7 LUG. - Circolavano, da un po’ di tempo, varie voci in Paese di questi furti d’acqua potabile prelevata dalle condutture dell’AQP, ovviamente l’orecchio attento dei militari dell’Arma ha intercettato il chiacchiericcio pomeridiano ed ha approfondito. Una riunione tecnica con personale specializzato dell’AQP SPA ed il servizio è stato pianificato. Ci sono volute ben tre ore di appostamento notturno, nella contrada Santo Stefano di Rutigliano, ma non sono state vane, arzillo 71enne rutiglianese, già noto alle FF.PP è stato sorpreso, tubo alla mano, mentre si collegava alla conduttura principale del tratto “Acquaviva-Mola” dell’AQP. L’arresto è scattato immediatamente per furto aggravato e l’anziano è stato posto ai domiciliari in attesa di giudizio. Da una stima sommaria l’impianto di trafugamento era capace di asportare circa 36 m3 all’ora (10 lt al secondo) di acqua potabile per un danno complessivo giornaliero stimato intorno ai 1200,00 euro. 

BARI: IMPRENDITORE IN DIFFICOLTA’ COSTRETTO A PAGARE MAZZETTE PER RIALLACCIARE LA FORNITURA DI ELETTRICITA’. DIPENDENTE DELLA SOCIETA’ DI GESTIONE ARRESTATO DAI CARABINIERI CON L’ACCUSA DI ESTORSIONE AGGRAVATA 

Alla fine si è rivolto ai Carabinieri un imprenditore barese, titolare di un’azienda di lavorazione marmi, esasperato dalle ripetute richieste di denaro da parte del responsabile di un punto distribuzione di energia elettrica della città. La vicenda nasce alla fine del 2013 quando l’imprenditore, in serie difficoltà economiche, dopo un lungo contenzioso non riesce più a pagare la bolletta della luce e si vede tagliata improvvisamente la fornitura. Seguono ulteriori contatti, bollette, rateizzazioni, ma le difficoltà economiche continuano e per l’imprenditore il piano di rientro proposto dalla società di gestione risulta troppo oneroso, non ce la fa. Arriviamo al mese scorso, l’imprenditore barese si reca in uno sportello al pubblico per cercare una soluzione che gli consenta di continuare la propria attività, magari pagando il pregresso con rateizzazioni più favorevoli. E’ li che si vede rispondere un inquietante “ … nessuno fa niente per niente …”. Non ci vuole molto prima di arrivare alla richiesta di denaro sottobanco. La vittima tira fuori tutto quello che ha in tasca, 300 euro, è li consegna al responsabile che non contento ne chiede altri 200 per il pomeriggio. L’imprenditore è combattuto ma non ha scelta, se vuole continuare a lavorare deve pagare, e così fa consegnando il resto della somma. L’elettricità viene riallacciata, il lavoro può continuare. Sembra tutto risolto ma non passa molto prima che arrivino altre comunicazioni ufficiali annuncianti l’imminente distacco dell’elettricità per morosità. L’imprenditore si reca nuovamente dal responsabile della società di gestione e riceve un’ulteriore richiesta di 500 euro contanti, l’uomo è disperato e preleva gli ultimi 200 euro che gli rimangono, consegnandoli. Ma il responsabile insiste, serve tutta la somma altrimenti niente corrente. La rabbia e la disperazione prevalgono e convincono l’imprenditore a recarsi dai Carabinieri della Compagnia di Bari – Centro e denunciare tutto. Viene informata la Procura della Repubblica e il Pm di turno assume la direzione delle indagini, i Carabinieri preparano una consegna controllata dell’ultima somma richiesta. Le banconote vengono fotocopiate, 6 pezzi da 50 euro. Sono le 9 di mattina, scatta l’operazione a cui partecipano anche i responsabili della sicurezza dell’azienda, non meno interessati dei Carabinieri a fare luce sull’accaduto. La vittima si presenta presso lo sportello di via Capruzzi, entra e consegna 300 euro, divisi in sei banconote da 50. Pochi minuti e irrompono i Carabinieri, il responsabile del centro capisce che non c’è nulla da fare e senza opporre resistenza tira fuori dalla tasca la mazzetta appena riscossa. L’uomo 39 anni originario di Napoli e incensurato viene arrestato con l’accusa di estorsione aggravata. L’arresto viene convalidato e le accuse confermate, il Giudice per le Indagini Preliminare dispone gli arresti domiciliari. 

BARI: RAPINA ALLA BANCA POPOLARE DI GIULIANOVA (TE). IN CARCERE IL QUARTO COMPLICE 

Lo scorso 26 giugno è riuscito a sfuggire al blitz dei Carabinieri della Compagnia di Bari Centro che hanno assicurato alla giustizia tre malfattori giunti a Bari dopo aver rapinato 2200 euro nella filiale della Banca Popolare di Puglia e Basilicata a Giulianova (TE). Si tratta di un 35enne barese, già noto alle Forze dell’Ordine, che identificato e riconosciuto quale quarto complice della rapina, nella giornata di ieri è finito in manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica per concorso in rapina. Il provvedimento è stato notificato presso la casa circondariale di Bari dove l’uomo si trovava già ristretto per altra causa. 

BARI: SPACCIA MARIJUANA SUL LUNGOMARE. ARRESTATO 27ENNE DAI CC. 

I Carabinieri della Compagnia di Bari Centro hanno arrestato un 27enne originario del Gambia ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dei reati in materia di droga il giovane, sul lungomare Araldo di Crollalanza, quartiere Madonnella, è stato sorpreso e bloccato dopo aver ceduto alcune dosi di marijuana a due giovani baresi segnalati alla competente Autorità quali consumatori di droga. La successiva perquisizione personale ha consentito di rinvenire nella sua disponibilità ulteriori 11 grammi della stessa sostanza sottoposti a sequestro unitamente a 10 euro in contanti. Tratto in arresto il 27enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato presso la locale casa circondariale. 

ANDRIA (BT): SPACCIA EROINA DALLA FINESTRA. ARRESTATO DAI CC. 

I Carabinieri della Compagnia di Andria hanno arrestato un 42enne del luogo, già noto alle Forze dell’Ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo è stato sorpreso dopo aver ceduto una dose di eroina ad un tossicodipendente del luogo passandogliela attraverso la finestra della sua abitazione. Nel corso della successiva perquisizione domiciliare i militari hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro un bilancino di precisone e 27m5 euro in contanti. Tratto in arresto il 42enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, è stato associato presso la locale casa circondariale. 

BARI SAN PAOLO (BA): TRE ARRESTI DEI CARABINIERI 

I Carabinieri della Compagnia di Bari San Paolo nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio hanno arrestato , indifferenti circostanze, tre persone ritenute responsabili di furto aggravato, violazione degli obblighi ed evasione. In particolare: - a Carbonara hanno arrestato un 26enne incensurato barese sorpreso su un motociclo “Honda” appena asportato in quel quartiere. Il giovane, che dovrà rispondere di furto aggravato, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato collocato ai domiciliari; - sempre a Carbonara un 20enne barese sebbene sottoposto agli arresti domiciliari è stato sorpreso e bloccato in strada alla guida di uno scooter. Il giovane è stato sottoposto ai domiciliari; - a Ceglie del Campo infine stessa sorte è toccata ad un 53enne sorvegliato speciale barese, vicino al clan “Di Cosola”, sorpreso alla guida di un ciclomotore in violazione degli obblighi a lui imposti. Tratto in arresto l’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato collocato ai domiciliari. 

CONVERSANO (BA): TENTA TRUFFA AI DANNI DELLA MADRE SUPERIORE. DENUNCIATO MILANESE IN TRASFERTA DAI CC. 

Fingendosi un giornalista di Famiglia Cristiana si è portato con un pretesto nel Santuario di San Cosma di Conversano. Dopo aver visitato il Santuario nel corso di un colloquio con la Madre Superiore ha chiesto alla vittima di prestargli 35 euro per pagare una multa per divieto di sosta elevata a suo carico poco prima dalla locale Polizia Municipale in realtà mai contestata. A quel punto la Madre Superiore dava il denaro al malfattore che si allontanava. La donna resasi conto di essere stata raggirata chiedeva aiuto ai carabinieri che riuscivano ad identificare il giovane, peraltro non nuovo a tali generi di condotte in tutta Italia deferendolo all’Autorità Giudiziaria. 





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