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Bari. ANMIC: basta barriere architettoniche a scuola

Il logo di ANMIC Bari. (foto) ndr.
L'Associazione sollecita il Comune di Bari ad effettuare un sopralluogo di tutti gli edifici scolastici prima della ripresa delle lezioni

di Redazione

BARI, 1 SETT. -  – Un monitoraggio di tutte le scuole comunali per fare il punto sull’abbattimento delle barriere architettoniche e sul funzionamento degli ausili per diversamente abili prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Lo chiede il presidente provinciale dell’ANMIC (associazione nazionale mutilati e invalidi civili) Michele Caradonna con une lettera di richiesta inviata all’assessora alle Politiche Giovanili ed Educative, Paola Romano, al Direttore di Ripartizione Peg e per conoscenza al sindaco Antonio Decaro dopo l’episodio avvenuto alla fine di giugno alla scuola San Filippo Neri di Bari. Secondo una nota arrivata in data 9 luglio scorso all’associazione, da parte della dirigente scolastica, l’elevatore che permette a chi ha difficoltà motorie di recarsi all’istituto di viale Salandra, che tra l’altro si sviluppa su 4 piani, è stato fuori servizio per ben 20 giorni causando seri disagi al personale con difficoltà motorie. “E’ assurdo - spiega Caradonna - che ancora oggi in un istituto scolastico di una città come Bari, ormai Città Metropolitana, un ascensore indispensabile per utilizzare tutte le aule e gli uffici in esso sistemati non venga immediatamente riparato causando seri disagi al personale diversamente abile. Dopo la denuncia inviata dalla donna alle autorità interessate, l’ANMIC ha contestualmente spedito, una lettera-diffida all’assessorato competente, e per conoscenza anche al sindaco Antonio Decaro, chiedendo di ripristinare immediatamente il funzionamento dell’elevatore. Sono passati diversi giorni (l’ascensore è rimasto fermo dal 24 giugno al 15 luglio) prima che il tutto tornasse alla normalità. Una situazione assurda che non deve più ripetersi”. Secondo l’ANMIC tante sono ancora le situazioni di disagio che i diversamente abili, alunni, insegnanti ma anche genitori che accompagnano i propri figli a scuola, subiscono senza nemmeno più denunciare. Gradini all’ingresso, servoscale rotti o senza personale abilitato all’ utilizzo, ascensore assente o mal funzionante, barriere architettoniche nei laboratori, nelle palestre, nei cortili, nelle aule. Bagni per disabili inesistenti, aule strette senza sufficiente spazio per potersi muovere in carrozzina, banchi non adatti o non adattabili ad una persona in sedia a rotelle. “E pure - conclude Caradonna – è un dovere tutelare il diritto all’istruzione e all’integrazione socio lavorativa dei diversamente abili così come espresso dalla Legge n.104 del 1992 soprattutto quando si parla di minori. In molti casi basterebbe poco per non far sentire ‘diverso’ anche chi ha una piccola difficoltà motoria. Basterebbe inserire una pedana in una rampa di scale e non installare un servoscala costoso da acquistare, difficile da far funzionare e gravato da una continua manutenzione. Molti genitori costretti su una sedia a rotelle, non vanno a prendere i figli a scuola per evitare di dover mettere in allerta tutto il personale dell’edificio per accendere un montascale che il più delle volte non è nemmeno funzionante. Serve un cambio di mentalità aperta al rispetto di tutti. Per questo auspico che un episodio come quello della San Filippo Neri non si verifichi più e che l’assessorato alle Politiche Giovanili ed Educative del Comune di Bari voglia immediatamente accogliere la nostra richiesta ed effettuare un sopralluogo nelle scuole, prima della ripresa delle lezioni, adoperandosi per la risoluzione delle problematiche eventualmente riscontrare”.





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