Bari. Aperta la stagione concertistica dell'Orchestra della Provincia di Bari
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Una immagine del Concerto. (foto GM) ndr. |
di Romolo Ricapito
BARI, 23 SETT. - Prove tecniche per una stagiona piena e fruttuosa: lunedì 22 settembre presso una sala interna al cinema Showville è iniziata la nuova stagione concertistica dell'Orchestra della Provincia di Bari.
Serata ad ingresso libero, per dare modo di potere usufruire, a un pubblico più vasto del solito, l'ascolto di capolavori della musica classica come, ad esempio, la Sinfonia n 3 in be molle magg. op 55 , vale a dire l'"EROICA" di Ludwig van Beethoven.
La stagione proseguirà con un altro evento a ingresso libero il prossimo 27 settembre alle 21 per un concerto presso la Basilica di San Nicola, dal tema le "Notti Sacre".
La professoressa Adriana De Serio, insegnante presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari, è comparsa in scena per illustrare il programma dell'intera serata.
La De Serio indossava un elegante abito da sera, sbracciato, di colore verde.
Tinta che ha predominato negli abiti delle signore durante le serate d'essai di fine estate, nei vari circoli privati baresi.
Il maestro Nicola Scardicchio è stato presentato come un allievo di Nino Rota; egli ha condotto la Sinfonia n.2 "Lirica" per baritono e orchestra, raggruppata in quattro tempi, includente inni dalle liriche in egiziano, greco antico, greco moderno, francese e lo spagnolo di Garcia Lorca.
Tale sinfonia è di sua invenzione e celebra inizialmente la cultura dei morti egizia, quindi il lamento di Achille per la morte di Patroclo .
Giuseppe Naviglio invece è stato la voce solista della Sinfonia n 3 in mi bemolle maggiore di Beethoven ( in questa prima assoluta dell'esecuzione di quest'opera),
Gli orchestrali, rigorosamente in nero, sia gli uomini che le donne, si adeguavano alla solennità delle partiture che comprendevano ,come nell'Eroica, anche una marcia funebre.
Ma nell'Eroica è presente anche uno "scherzo" per stemperare la drammaticità dell'esecuzione. Beethoven volle inizialmente dedicare la sua sinfonia a Napoleone, visto come un personaggio mitico, difensore di tutti diritti e le libertà . Ma poi, rilevando in Bonaparte una sorta di squallido dittatore-dopo ch'egli si auto-proclamò imperatore- il Maestro modificò le sue intenzioni , celebrando un eroe ideale, dello "spirito" e quindi immateriale. Eroe che comunque si configurava come aderente agli aneliti di libertà di tutti gli esseri umani.
Si diceva degli orchestrali: camicie nere in cotone per gli uomini, ma qualcuno ha scelto anche la seta.
Le donne si sono concesse delle varianti: una orchestrale ha adottato una canotta, su pantaloni maschili e sandali da sera, mentre un' arpista ha optato ad esempio su scarpe a punta, chiuse, tacco 12, dal tallone scoperto. Tra i capelli una spilla nera a forma di foglia, emanante luccichii, su bustino da sera traforato e decorato a scaglie, gonna nera al ginocchio.
L'arpa suonata da una donna era un elemento, più che decorativo, che aggiungeva grazie e compiutezza alle sinfonie.
Come annunciato dalla prof. De Serio si sono esibiti anche giovani affetti da varie disabilità , raggruppati nella Cedis Band, che prende il nome dalla casa Cedis-Onlus di Giovinazzo.
Per la professoressa De Serio, che conduce corsi di psicoterapia clinica, si tratta di un esperimento più unico che raro, non essendo la gente abituata a vedere dei diversamente abili interagire con orchestre di professionisti.
Si è rinunciato dunque all'incasso della serata per destinarlo in beneficenza.
La Cedis Band è un complesso unico in Italia, ma raro anche a livello mondiale.
Esso produce una immediata comunicazione empatica, offrendo un repertorio vasto e diversificato, strutturato con obiettivi terapeutici e finalizzato al volere sollecitare la motivazione e la concentrazione in questo tipo di soggetti.
Il concerto della Cedis Band è risultato godibile artisticamente, come annunciato dalla professoressa De Serio, che ha condotto col pianoforte i suoi "alunni", il tutto lontano da logiche pietistiche.
Il programma di questi artisti ha compreso la danza napoletana dal lago dei Cigni di Ciajkovskij, la danza delle Ore dalla Gioconda di Ponchielli, un brano dal musical My Fair lady e un pot pourri di musiche di Nino Rota, tratte da film come Otto e Mezzo, la Dolce Vita e Amarcord.
Il maestro Rota ha accompagnato il percorso di molti musicisti baresi attivi in Puglia e nel mondo.
La sua arte attinge alla semplicità e alla bellezza del quotidiano.
L'ipoacusia (indebolimento dell'udito) presente in Beethoven, che poi divenne sordità conclamata, unisce invece il grande compositore alla disabilità degli artisti della Cedis e a tutti coloro che, pur accusando varie patologie fisiche e psicologiche, sono comunque delle eccellenze in campo artistico e musicale in tutto il mondo.
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