Corpo Forestale dello Stato – Prima giornata di caccia: ingente sequestro di armi e selvaggina
Il materiale sequestrato. (foto Cfs) ndr. |
di Redazione
TARANTO, 2 SETT. - Il Corpo Forestale dello Stato, nel corso dei servizi di controllo dei cacciatori nella prima giornata di “preapertura” per l’annata venatoria in corso, ha effettuato svariati sequestri di selvaggina non cacciabile.
I controlli, effettuati in territorio di Leporano e di Talsano, hanno portato ad accertare che, in luogo della sola Tortora comune, unica specie a cui nel corso della giornata appena trascorsa era consentita la caccia, alcuni i cacciatori hanno abbattuto degli esemplari appartenenti a specie faunistiche protette, per la precisione Tortore dal collare e Piccioni domestici.
Ciò ha comportato la violazione dell’art. 30 c. 1 lett. h della L. 157/92 o “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, violazione di carattere penale che comporta, insieme all’iscrizione dei trasgressori nel registro degli indagati, il pagamento di un’ammenda ed il sequestro dei mezzi di caccia e delle cartucce, nonché la confisca della selvaggina illecitamente abbattuta.
E per i fatti di cui sopra ben quattro persone sono finite nel registro degli indagati; il sequestro ha riguardato 4 fucili da caccia e circa 250 cartucce. I capi di selvaggina sequestrati consistono in ben 65 Tortore dal collare e 2 Piccioni domestici.
Il fenomeno dell’illecito abbattimento di Tortore dal collare è un’attività che si ripete puntualmente ad ogni stagione venatoria, in cui nugoli di “cacciatori” che non esitano a premere il grilletto anche se le differenze fra questa specie e la sua “cugina” selvatica, la Tortora comune o Streptopelia turtur, sono tali da non giustificare alcuna confusione, tanto più se si considera che le Tortore dal collare non hanno paura dell’uomo e si lasciano avvicinare – e quindi osservare più che bene - senza nessun problema.
Analogo discorso vale per i Piccioni domestici: si tratta di animali di derivazione diretta dal Piccione selvatico o Columba livia (animale peraltro rigorosamente protetto !), che è stato sottoposto a modifiche da parte dell’uomo il quale, selezionando nel corso dell’allevamento i soggetti più produttivi o più belli da vedersi, ne ha ottenuto varietà da carne o ornamentali; da tali varietà derivano gli esemplari che, non più assoggettati a selezione artificiale, costituiscono i Piccioni cosiddetti “torraioli” che è possibile vedere nei centri abitati e che, al pari della Tortora dal collare, non hanno alcuna paura dell’uomo.
Inutile dire che, oltre a costituire un illecito penale ed a costringere chi se ne macchia a dover conseguentemente affrontare un processo, l’abbattimento di animali definibili “domestici” ed il cui comportamento nei confronti dell’uomo non differisce troppo da quello delle galline non è neanche lontanamente assimilabile all’attività venatoria.
Peraltro, la normativa in materia di caccia da oltre un ventennio ha cambiato lo status giuridico dell’esemplare appartenente alla fauna selvatica che, prima considerato “res nullius” (letteralmente “cosa di nessuno”, o, in altri termini, di chi se ne impossessava), è stato elevato al rango di patrimonio indisponibile dello Stato, il cui abbattimento è vietato con l’eccezione di ben determinate specie, e solo negli orari e con i mezzi consentiti dalla normativa stessa a coloro che sono in possesso di idonea licenza.
La prossima giornata di preapertura, indetta per il prossimo 15 settembre, prevederà la possibilità di abbattimento, oltre per che la Tortora, anche per la Quaglia; inutile dire che, anche in quell’occasione, l’attenzione del Corpo Forestale non verrà meno.
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