Estero. Mosca: "Nessun intervento armato in Ucraina"
Serghei Lavrov. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
KIEV, 1 SETT. (AGI) - I soldati ucraini sono impegnati in scontri con una divisione di blindati russi per il controllo dell'aeroporto di Lugansk: lo riferisce una fonte militare ucraina, in quello che e' l'ennesima denuncia di Kiev che Mosca e' coinvolta in maniera diretta nel conflitto. "La battaglia tra i paracadutisti ucraini e un battaglione rinforzato di blindati delle forze armate russe sta continuando", ha scritto sulla sua pagina Facebook il portavoce militare, Leonid Matyukhin. Intanto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha dichiarato che il suo Paese non interverra' militarmente in Ucraina e anzi ha sottolineato che il Cremlino punta a una soluzione pacifica alla crisi nel Paese vicino. "Non ci sara' un intervento militare (in Ucraina): noi siamo favorevoli a una soluzione esclusivamente pacifica a questa gravissima crisi, a questa tragedia", ha detto Lavrov, che ha parlato inaugurando l'anno accademico nell'Istituto di Relazioni internazionali di Mosca. Il ministro russo ha aggiunto che Usa e Ue dovrebbero "chiedere a Kiev quello che chiedono in altri conflitti: mettere fine all'impiego di armi pesanti e dell'aviazione contro le citta', contro la popolazione civile, e che non si distruggano scuole e ospedali". Il presidente russo, Vladimir Putin, ha accusato la leadership ucraina di essersi rifiutata di avviare negoziati diretti con i separatisti filo-russi delle regioni orientali.
"L'attuale leadership a Kiev non vuole realizzare un negoziato politico sostanziale con l'est del Paese", ha denunciato il capo del Cremlino.
Conversando con i giornalisti, Putin ha aggiunto che i separatisti stanno tentando di rintuzzare le truppe ucraine per impedire che queste ultime sparino contro i civili: "L'obiettivo dei miliziani e' quello di respingere queste forze armate e la loro artiglieria in modo da non dar loro la possibilita' di sparare su aree residenziali". Lungo blackout nella notte in Crimea, la penisola dell'Ucraina annessa dalla Russia a marzo. L'erogazione dell'elettricita' e' stata interrotta fino al mattino in gran parte della regione, comprese Yalta e Sebastopoli, sede della Flotta russa nel Mar Nero, a causa di una riduzione di due terzi delle normali forniture. A riferirlo e' stato l'ente distributore locale Crimenergo. Il governatore ad interim della Crimea, Serghei Aksyonov, ha accusato le autorita' ucraine di "un ennesimo atto di sabotaggio" per danneggiare "i preparativi per la riapertura delle scuole".
La Crimea dipende ancora dall'Ucraina per l'80% delle sue forniture elettriche, anche se si sta gradualmente dotando di propri impianti e generatori. Kiev non ha fornito spiegazioni sul blackout ma in passato in occasioni analoghe aveva riferito di interruzioni dovute a lavori sulla rete elettrica.
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