Politica. Lettera aperta del Segr.Generale Uil di Puglia al Ministro infrastrutture On. Lupi
Aldo Pugliese, Segr. Generale Uil Puglia di Bari-Bat (foto) ndr. |
Riceviamo da Aldo Pugliese, Segretario Generale UIL Puglia di Bari - Bat e pubblichiamo
di Redazione
BARI, 3 SETT. - Illustrissimi, lo scorso mese di aprile, a Roma, si tenne un incontro, promosso dalla Gazzetta del Mezzogiorno nell’ambito dell’iniziativa “Ridateci i nostri treni”, a cui la nostra Organizzazione Sindacale ha aderito sin dall’inizio, nel corso del quale fu preso l’impegno, da parte del Governo, di inserire quanto prima nell’agenda delle delibere Cipe quella riguardante i lavori di adeguamento della tratta ferroviaria San Severo-Termoli, fondamentale per permettere l’attivazione dell’alta velocità sulla dorsale adriatica. Senza dimenticare che, a luglio, a Bari, l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Michele Elia, aveva annunciato l’ampliamento della galleria di Ancona come un’opera propedeutica al transito dei container e confermato che a breve ci sarebbe stata la deliberazione.
Tuttavia, da allora, nulla è mutato e i lavori della San Severo-Termoli non sono mai stati inseriti tra le priorità del Cipe. Del resto, anche nel pacchetto “Sblocca Italia” presentato dall’Esecutivo negli ultimi giorni, non v’è traccia dell’alta velocità sulla dorsale adriatica, nonostante gli impegni assunti e, come da Lei stesso dichiarato, che sia “una vergogna” il fatto che un pezzo del Paese non sia collegato dall’alta velocità .
Pertanto, chiediamo che le promesse siano mantenute e diventino quanto prima fatti tangibili, a partire dalla presentazione della delibera Cipe che permetterebbe di sbloccare i lavori necessari alla San Severo-Termoli. Una linea ferroviaria ad alta velocità sulla dorsale adriatica e quindi sulla linea Lecce-Milano, infatti, non si rivelerebbe un toccasana solo per il trasporto dei passeggeri e per l’attività di tante aziende pugliesi che lavorano in settori strategici come il turismo e il commercio, che finalmente vedrebbero concretizzarsi gli sbocchi su mercati appetibili come quelli settentrionali o nord europei, ma fungerebbe da volano per i porti di Bari, Brindisi e Taranto, che a tutt’oggi, nonostante le immense potenzialità di cui godono, sono relegati all’isolamento a causa di evidente carenze infrastrutturali che ne minano la competitività rispetto a tanti porti del resto d’Europa.
La Puglia soffre ancora i morsi di una crisi lunghissima e logorante: l’efficienza infrastrutturale è essenziale per dare ossigeno a un tessuto economico e occupazionale che ha bisogno di ritrovare quel dinamismo indispensabile per intraprendere un percorso di crescita e sviluppo. Così come indispensabile è che il Governo faccia sentire la propria vicinanza a una regione e a un Meridione che hanno voglia, talento e risorse umane per riemergere, ma che spesso si sentono abbandonati e vittime di promesse prive di fondamento.
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