Spazio pubblicità disponibile

Ultim'Ora

Roma. Onorevole Scagliusi (M5S): ancora stanziamenti per le missioni di guerra a discapito dei lavoratori pubblici

Riceviamo dal Deputato Giuseppe L'Abbate (M5S) e pubblichiamo 

di Redazione 

ROMA, 8 SETT. - Statali e forze dell’ordine costretti all’ennesimo blocco degli stipendi mentre alla Camera inizia la discussione di un ulteriore decreto con finanziamenti alle missioni internazionali con annessi sprechi. Critiche del deputato pugliese Scagliusi (M5S) della Commissione Esteri Inizia alla Camera dei Deputati la discussione sul “decreto missioni”, che prevede la proroga fino al 31 dicembre 2014 delle missioni internazionali, con uno stanziamento di quasi 450 milioni di euro. Un decreto, il cui voto è previsto per martedì 9 settembre, che ricalca quello di sei mesi fa, atto a rifinanziare le missioni internazionali, ma che arriva proprio nel momento in cui in ambito nazionale, invece, il Governo Renzi conferma il blocco degli stipendi per gli statali per il quinto anno consecutivo. “Nonostante il susseguirsi di ben due Governi in un anno, quello Letta e quello Renzi – afferma il deputato pugliese Emanuele Scagliusi, membro M5S della Commissione Esteri alla Camera – siamo ancora in assenza di una legge quadro che strutturi in maniera chiara e responsabile le iniziative militari e di cooperazione internazionale. Evidentemente, lo scopo è quello di occultare, tramite l’urgenza dei decreti legge, gli sprechi e le disfunzioni, evitando quindi una opportuna discussione su ogni singola missione, inserendole tutte nel medesimo provvedimento”. Nello stesso decreto anche i finanziamenti ai “Comites”, organismi rappresentativi della collettività italiana, eletti direttamente dai connazionali residenti all’estero in ciascuna circoscrizione consolare, con lo scopo di cooperare con l’autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani residenti all’estero. “C’è da constatare che, – continua Scagliusi (M5S) – rispetto ai precedenti decreti, vengono finanziati anche i Comites, uno strumento di cui abbiamo chiesto la soppressione, ritenendolo uno spreco di risorse con il solo scopo di individuare soggetti che, attraverso i loro contributi, mirano ad essere candidati al Parlamento italiano nelle circoscrizioni estere. È oramai noto come questi enti siano totalmente in mano alla sinistra italiana e, in generale, ai partiti politici. Il rinnovo dei Comites è previsto per il 31 dicembre prossimo: nel mondo ce ne sono ben 124 e sono, de facto, organi di partiti all’estero, ai quali vengono concessi prima 2 milioni di euro, poi un altro, poi ancora altri 2 milioni di euro nella speranza che, un giorno o all’altro, inizino finalmente a funzionare”. Irrisori, invece, risultano i finanziamenti destinati alla cooperazione internazionale. Nonostante la necessità dell’Italia di allinearsi alle indicazioni europee in crescita fino allo 0,7%, infatti, nell’ultimo decreto vengono a malapena aggiunti 100.000 euro, passando dunque da 34,7 milioni di euro a 34,8. “In altre parole – continua il deputato pugliese Scagliusi (M5S) – non ci sono fondi per sbloccare gli stipendi degli statali e delle forze di polizia, cosi come sostenuto dal Ministro Madia, le scuole crollano, i genitori sono costretti persino a fornire la carta igienica ai figli, i posti letto negli ospedali sono sempre meno e il governo Renzi continua a spendere quasi un miliardo in un anno per le missioni di guerra internazionali”. E l’assurdità di questi finanziamenti, per il M5S, emerge con forza nell’articolo del decreto in cui vengono stanziati 333.000 euro per la traduzione dei manuali di utilizzo di alcuni veicoli, concessi in regalo alla Repubblica di Gibuti con il precedente decreto. “Abbiamo più volte chiesto il rientro a casa dei nostri marò avanzando la proposta di sospendere la partecipazione dell’Italia alle operazioni antipirateria ‘Atalanta’ e ‘Ocean Shield’. Abbiamo sostenuto l’inutilità di dare armi ai Curdi, perché non si fa altro che buttare benzina sul fuoco della guerriglia irachena. Abbiamo spesso chiesto quale fosse la posizione italiana ed europea nei confronti della crisi ucraina e dell’embargo russo. Ma – conclude Emanuele Scagliusi (M5S) – non abbiamo ricevuto valide risposte dal Governo. Ci troviamo in Parlamento perché portavoce di quei cittadini che si sono stancati di sottostare a leggi ingiuste, che nulla hanno a che vedere con la tutela dei loro diritti, e di assistere a delle scelte, che spesso non hanno una ratio ben definita, portate avanti dal Governo con cocciuta ostinazione”.





***Questo Spazio pubblicità è in vendita***

Nessun commento