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Bari. Operazione congiunta “Pecunia” dei Cc. e Gdf

I sequestri dei beni da parte della Gdf. (foto Gdf.) ndr.

di Redazione

BARI, 22 OTT. - Il Comando Provinciale Carabinieri di Foggia ha dato esecuzione ad un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P del Tribunale di Bari su conforme richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica nei confronti di 14 persone di Stornara e di Cerignola di cui, 10 in custodia cautelare in carcere e 4 in regime di arresti domiciliari. Le accuse a carico degli indagati sono: associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione, usura, ricettazione, furti aggravati ed altro, alcuni di questi reati aggravati dalla metodologia mafiosa. Il periodo oggetto dell’indagine è quello compreso tra la fine dell’anno 2011 e la prima parte dell’anno 2012, sebbene alcuni dei reati contestati abbiano condotta perdurante. L’attività di indagine (fondatasi su fonti di prova documentali e dichiarative, intercettazioni telefoniche ed ambientali, tabulati telefonici, localizzazioni geografiche, riprese filmate, servizi di osservazione, nonché sui numerosi arresti in flagranza di reato operati), ha permesso di delineare un’organizzazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana ed hashish che operava soprattutto nel territorio del comune di Stornara e dintorni, individuando canali di approvvigionamento dello stupefacente anche a Milano. Di particolare interesse risulta il rinvenimento e sequestro, nel mese di luglio del 2013, di quasi mille piante di cannabis indica per complessivi 8 quintali che ha portato all’arresto in flagranza di reato di 6 persone, organici o contigui all’organizzazione. Destinatari del provvedimento restrittivo sono: Masciavè Mauro 49enne e Masciavè Nicola 47enne, il figlio di Mauro, Masciavé Riccardo 27enne, Masciavé Riccardo 21enne, nonché il genero di Masciavé Mauro, Perchinunno Francesco 32enne; ciascuno avente un ruolo specifico nell’organizzazione. Masciavé Mauro, al vertice della stessa, ha tenuto in mano le sorti del sodalizio, nonostante sia stato sottoposto per lungo periodo alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione in Stornara. Oltre alle attività illecite in materia di sostanze stupefacenti, ai soggetti destinatari della misura restrittiva, vengono contestati reati quali usura, estorsioni, armi, ricettazioni, furti, parecchi dei quali commessi con l’aggravante del metodo mafioso mediante la ricorrente evocazione della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà; ultima delle estorsioni ai danni di imprenditori impegnati nel settore dell’edilizia (ivi compreso quello della costruzione di pale eoliche) e della ristorazione. Partendo dalla descritta attività investigativa, sono scattate le indagini patrimoniali da parte dei militari del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari, volte all’applicazione della normativa sulla confisca dei beni mafiosi di cui all’art. 12 – sexies D.L. n. 306/1992. Sono stati, pertanto, sottoposti a sequestro due appartamenti, una villa di pregio video-sorvegliata e 19 automezzi, per un valore complessivo di circa due milioni di euro.





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