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Bari. Truffe ad anziani e diversamente abili: il Prefetto Antonio Nunziante incontra il Presidente di Anmic Bari Michele Caradonna

Caradonna ricevuto dal Prefetto di Bari. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 21 OTT. – Ritiro della pensione, prelievo al bancomat e furti con raggiri all’interno delle abitazioni. Su questi tre argomenti si è concentrato l’incontro, avvenuto nei giorni scorsi, tra il presidente provinciale dell’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) Michele Caradonna e il Prefetto di Bari Antonio Nunziante. Caradonna aveva chiesto di incontrare il Prefetto proprio a seguito delle richieste di maggior sicurezza giunte nella sede dell’associazione da parte di anziani e diversamente abili. “Un incontro che ha dimostrato tutta la sensibilità del Prefetto nei confronti di tutti i cittadini e in particolare di anziani e diversamente abili – ha spiegato Michele Caradonna - la nostra richiesta si era fatta urgente proprio perché gli episodi criminosi, a danno delle categorie più deboli, si stavano moltiplicando. Come già previsto nel ‘Piano della Sicurezza’ l’impegno delle Forze dell’Ordine a sorvegliare luoghi critici resta massimo, tra la varie misure di cui si è discusso, si è ritenuto utile implementare l’informazione sui comportamenti da assumere per correre meno rischi possibili”. Anziani e, soprattutto diversamente abili, sono più fragili e diventano per questo facili prede di malintenzionati che li fermano davanti alla Posta o al bancomat per farsi consegnare il denaro ritirato o chiedono di poter entrare in casa con le scuse più subdole, spesso dicono di essere assistenti sociali, dipendenti pubblici che ritirano tasse o amici di figli in difficoltà economica che magari vivono in un’altra città. Loro, soli e desiderosi anche di un semplice scambio di battute, li fanno entrare in casa ed è lì che cadono nelle loro trappole. Trappole che alcune volte si trasformano in tragedie. “Anziani e i disabili infatti - ha proseguito Caradonna – sono vulnerabili perché hanno una innata fiducia nel prossimo e non temono di essere raggirati o ingannati. Per questo riteniamo utile diffondere alcuni consigli per abbattere l’incidenza dei rischi sia per strada sia fra le mura domestiche. Un impegno che la nostra associazione, che per legge ha la rappresentanza legale della categoria, l’ANMIC appunto, intende svolgere al meglio. Ma non ci fermeremo qui. Organizzeremo anche incontri formativi con esperti ai quali spero possano partecipare più persone possibili perché solo con l’informazione e con una maggiore consapevolezza si possono arginare questi episodi ed evitare che si trasformino in una vera e propria emergenza”. Vademecum anti-truffa • La pensione si ritira in due, con un figlio, un nipote, una qualsiasi persona di fiducia. • Prediligere luoghi il più possibile frequentati • Sempre meglio utilizzare un mezzo e non lasciare la Posta o la banca a piedi • Guardarsi sempre attorno, e ricordare che chi commette questi raggiri è soprattutto un insospettabile, una donna, un ragazzo, che segue l’anziano sino a casa con una scusa qualsiasi • Una volta in casa non aprire a nessuno se si è soli e far ripassare chi vuol entrare solo in un secondo momento quando c’è qualcun altro controllando sempre tesserini e documenti di riconoscimento • Non dare mai denaro in contante a nessuno o ancora peggio bancomat o carte di credito. Prendere magari un numero di telefono e far contattare la persona da un parente solo successivamente • Per ogni dubbio sempre meglio contattare le Forze dell’Ordine “Il momento è molto delicato – ha concluso Caradonna – le Forze dell’Ordine non possono essere sufficienti per pattugliare ogni ufficio, banca o abitazione, occorre l’impegno di tutti. Vicini di casa, ma anche gente per strada che non deve restare indifferente davanti ad una aggressione ma deve far intervenire subito le Forze dell’Ordine che svolgono il loro compito con dedizione encomiabile. Insomma la criminalità attecchisce dove c’è disagio sociale, solitudine, cattiva informazione. Noi come ANMIC cercheremo, come sempre, di dare assistenza ai più indifesi e l’incontro con il Prefetto, che si è detto disponibile ad ulteriori tavoli di concertazione in favore della categoria, va proprio in questa direzione. Non siamo soli in questa battaglia”.





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