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Bruxelles, ok a manovra Italia Padoan, "nessuna resa alla Ue"

Il ministro Padoan. (foto Agi). ndr.

di Redazione

ROMA, 28 OTT. 8 AGI) - La Commissione europea al momento non giudica alcuno stato dell'Eurozona in "significativa violazione" delle norme Ue di bilancio. Lo scrive il commissario Ue agli affari economici, Jirky Katainen, in una nota stampa in cui da' di fatto un primo via libera alle manovre di Italia, Francia, Austria, Slovenia e Malta, cioe' i cinque stati considerati a rischio di "seria violazione" delle regole e ai quali la Commissione ha inviato la settimana scorsa lettere di avvertimento. Gli altri stati dell'Eurozona soggetti a tale esercizio di controllo non avevano suscitato la preoccupazione di Bruxelles. "Dopo aver preso in considerazione tutte le ulteriori informazioni e miglioramenti comunicatici negli ultimi giorni, non posso al momento identificare casi particolarmente seri di non rispetto delle norme Ue, cosa che ci obbligherebbe a considerare un'opinione negativa in questa fase del processo", si legge nella nota di Katainen, che quindi esclude la pubblicazioni di opinioni domani. Il commissario sottolinea tuttavia che a partire da questo momento la Commissione si accingera' a "completare le analisi dettagliate dei progetti di bilancio". Spettera' poi alla nuova Commissione di Jean-Claude Juncker "adottare opinioni a novembre", spiega Katainen, come sottolinea che "qualunque lacuna o rischio sara' chiaramente evidenziato a quel punto" del processo di controllo dei conti dei paesi dell'eurozona. "C'e' stata una resa all'Unione europea" sulla legge di stabilita'? "Non userei questo termine". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo presso le commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. "A valore facciale", ha aggiunto Padoan, "l'aggiustamento richiesto all'Italia era dello 0,7% del Pil. Si e' arrivati invece allo 0,3% perche' si tratta di una delle prime applicazioni a mia conoscenza della piena applicazione del principio di flessibilita' contenuto all'interno delle regole europee". Il dibattito con la commissione, ha detto ancora il ministro, ha riguardato innanzitutto "la composizione della manovra", piuttosto che la sua dimensione, e "il legame con le riforme strutturali". Un peso ha poi avuto il fatto che "purtroppo" l'Italia e' ormai "nel suo terzo anno di recessione". Quanto a una presunta differenza di trattamento goduta dalla Francia, Padoan ha ricordato che Parigi e' "in procedura di deficit eccessivo", nella quale l'Italia "non ha alcuna intenzione di ricadere". La correzione alla legge di Stabilita' voluta dalla commissione europea "sottrae risorse e dunque, per definizione, c'e' un effetto espansivo minore rispetto all'iniziale stesura", ha precisato Padoan, intervenendo presso le commissione Bilancio congiunte di Camera e Senato. Tuttavia, ha aggiunto l'inquilino di via XX settembre, "l'impatto sulla crescita della legge di stabilita' dipende in gran parte dalla sua composizione piuttosto che dalla sua dimensione". Le misure contenute nella legge di Stabilita' "sono pienamente coerenti con il piano di riforme strutturali in attuazione", ha aggiunto. "Abbiamo proposto alla Commissione alcune misure aggiuntive al budget che tuttavia consentono di confermare l'impostazione iniziale e di stimolare la ripresa economica soprattutto attraverso la riduzione delle tasse - in particolare sul lavoro e sull'impresa - compensata da tagli di spesa. Il riconoscimento della sostanziale coerenza del nostro budget con il quadro regolatorio dell'Unione europea vuol dire che anche l'Europa e' sulla strada della crescita e della creazione di nuova occupazione". Pier Carlo Padoan ha quindi spiegato: "Abbiamo avuto e continuiamo ad avere con la Commissione europea un dialogo aperto. Il nostro budget e' stato costruito con un mix di misure di politica economica che nel loro disegno unitario perseguono 3 obiettivi: 1. spingere l'economia italiana fuori dalla recessione, 2. finanziare la prima fase di implementazione delle riforme strutturali che il Paese sta realizzando gia' in questi messi, 3. Tenere i conti sotto controllo in modo da ridurre progressivamente il rapporto debito/Pil", conclude Padoan.





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