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Foggia. 5 arresti dei Carabinieri

Battaglini Antonio. (foto cc.) ndr.

di Redazione

FOGGIA, 27 OTT. - I Carabinieri della Compagnia di Foggia hanno tratto in arresto dopo circa due mesi di latitanza BATTAGLINI Antonio, 26enne di Orta Nova.
I Carabinieri erano alla caccia del soggetto dal 22 agosto scorso, ovvero da quando era stata emessa nei suoi confronti un’ordinanza di revoca degli arresti domiciliari ed applicazione della misura coercitiva della custodia in carcere, per le continue violazioni commesse mentre era ai domiciliari. Al momento della notifica dell’aggravamento lo stesso si era reso irreperibile e lo è stato sino a pochi giorni fa, quando è stato catturato all’uscita da un negozio di ferramenta ad Orta Nova.
Il giovane è indagato dalla Procura di Foggia poiché gravemente indiziato di aver commesso il 29 giugno 2011, in concorso con altre due persone, la rapina alla filiale di Bovino del BANCO DI NAPOLI che fruttò più di 40.000 euro di bottino. Le indagini dei Carabinieri permisero all’Autorità Giudiziaria di emettere provvedimenti restrittivi in carcere per il BATTAGLINI e i due complici del delitto.

Portante Salvatore. (foto) ndr.
I Carabinieri di Foggia hanno arrestato per tentato furto aggravato PORTANTE Salvatore, 22anni di Foggia. 
Una pattuglia veniva allertata da una telefonata al 112 che segnalava un agire sospetto di alcuni giovani vicino ad una serranda di metallo in via Zodiaco. I Carabinieri giunti sul posto sorprendevano cinque ragazzi che armeggiavano sulla serranda di un ufficio con alcuni arnesi da scasso. Alla vista dei militari si davano tutti alla fuga. I Carabinieri riuscivano a raggiungere l’arrestato che nel frattempo si era disfatto di un grosso giravite. Il giovane tentava con gomitate di guadagnarsi di nuovo la fuga ma veniva definitivamente bloccato e tratto in arresto.

I Carabinieri hanno arrestato per furto aggravato di energia elettrica CRACIUN Marin, rumeno 22 enne, ANGELOV Andrey, bulgaro 39enne e ALEXNDRU Marius, rumeno 19enne. I militari accertavano che i tre  avevano collegato un cavo alla linea elettrica principale, attraverso la manomissione della cabina dell’ENEL dell’ex inceneritore in disuso di via San Severo, alimentando di energia elettrica l’abitazione che avevano occupato abusivamente.




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