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Legge di stabilita' oggi in CdM Tutte le misure, dal Tfr all'Irap

Il Premier Matteo Renzi. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 15 OTT. (AGI) - Oggi pomeriggio il Consiglio dei ministri varera' il testo della legge di stabilita'. Il provvedimento dovrebbe valere 30 miliardi, come annunciato lunedi' dal premier Matteo Renzi. Ieri a Bruxelles il ministro Padoan ha detto che l'Italia manterra' il rapporto deficit/Pil al di sotto del 3%, rispettando le regole europee: "continueremo a stare sotto e andremo avanti nel consolidamento strutturale". Secondo quanto trapela da ambienti governativi, la legge di stabilita' dovrebbe contenere i seguenti provvedimenti: La legge dovrebbe prevedere la stabilizzazione del bonus da 80 euro per i redditi inferiori a 1500 euro mensili. Per l'operazione saranno necessari 10 miliardi, di cui tre gia' assicurati strutturalmente dal decreto sul bonus Irpef. Per le famiglie numerose, soprattutto se monoreddito, dovrebbero esserci poi 500 milioni che serviranno a rafforzare le detrazioni. Ci dovrebbero essere 6,5 miliardi per eliminare integralmente il costo del lavoro dalla base imponibile dell'Irap. La misura, anticipata da Renzi, ha riscosso il plauso del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che l'ha salutata come "l'avverarsi di un sogno". Un miliardo di euro servira' ad azzerare per tre anni i contributi delle imprese per i neo-assunti a tempo indeterminato. Almeno 1,5 miliardi dovrebbero essere destinati a finanziare i nuovi ammortizzatori sociali previsti dal jobs act, che estende la platea dei beneficiari del sussidio di disoccupazione (Aspi) anche ai co.co.co. Un miliardo sarebbe destinato alla regolarizzazione degli insegnanti precari e un altro per sbloccare gli scatti di anzianita' dei dipendenti pubblici del comparto sicurezza. Per allentare il patto di stabilita' interno dei comuni dovrebbe essere stanziato un miliardo, mentre 500 milioni dovrebbero servire a prorogare per tre anni l'ecobonus e il bonus per le ristrutturazioni edilizie. La legge di stabilita' potrebbe poi stanziare 500 milioni l'anno per cinque anni per finanziare il credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Tra i 5 e i 6 miliardi dovrebbero servire a coprire le cosiddette spese indifferibili come il 5 per mille e le missioni internazionali di pace. "Prevedibile", per usare le parole del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che nella legge di stabilita' sia contenuta anche la misura che prevede la possibilita' per i lavoratori di ricevere il Tfr in busta paga, su questo si sta lavorando ad un accordo con le banche che potrebbero concedere crediti a tassi agevolati alle aziende i cui dipendenti decideranno di avvalersi di questa opzione. Circa 11,5 miliardi dei 30 necessari saranno finanziati utilizzando la leva del deficit, ovvero sfruttando la differenza tra il deficit tendenziale (2,2%) e quello programmatico (fissato dal Governo al 2,9%). Altri 16 miliardi dovrebbero arrivare da tagli di spesa, che riguarderanno soprattutto Regioni (4 miliardi) ed enti locali (3 miliardi). Altri 4 miliardi circa potrebbero arrivare dalla stretta sulle spese dei ministeri e circa 500 milioni dal taglio delle retribuzioni dei dirigenti pubblici. Circa 2 miliardi dovrebbero essere ricavati dalla potatura delle tax expenditure e il resto dovrebbe essere recuperato attraverso delle una-tantum non fiscali. PADOAN: ITALIA MANTERRA' DEFICIT/PIL SOTTO 3% L'Italia manterra' il rapporto deficit/Pil al di sotto del 3%, rispettando le regole europee: "continueremo a stare sotto - ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin - e andremo avanti nel consolidamento strutturale". Padoan ha affermato che il presidente del Consiglio "ha presentato alcune componenti aggregate" a una legge di stabilita' che "deve ancora essere approvata", ieri al Consiglio dei ministri, e "contestualmente presentata a Bruxelles". Ecco perche' secondo il ministro dell'Economia, "e' un po' presto per dire che bisogna correggere qualcosa che non e' stata ancora finalizzata". Le cifre del bilancio italiano per il 2015 "sono pubblicate e aggiornate nella nota del Def, compresi quelle del deficit strutturale", ha aggiunto Padoan al termine dell'Ecofin, riguardo alla coerenza con il rispetto dei target, "quello che conta davvero e' il fatto che continuiamo ad avere come obiettivo il pareggio di bilancio, anche se probabilmente in ritardo rispetto all'impegno iniziale assunto ad aprile quando le proiezioni di crescita erano dell'1,1% superiori a quelle di oggi". Da allora, infatti, "il contesto macroeconomico si e' fortemente degradato" ma "il nostro impegno va nella direzione giusta, in tre anni", procedendo quindi "piu' lentamente". In ogni caso, Padoan e' "fiducioso che la nostra relazione con la Commissione sia positiva, come ho visto qui a Lussemburgo, usiamo la flessibilita' nelle regole e abbiamo un dialogo aperto come sempre".





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