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Stato-mafia: Napolitano ha risposto a tutte le domande

Il Presidente G. Napolitano. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 28 OTT. (AGI) - Quasi tre ore di udienza, spese in parte sulle procedure, in parte a ricostruire i fatti. Giorgio Napolitano, primo presidente della Repubblica nella storia italiana, testimonia di fronte ad una corte che si sta occupando di mafia e di una presunta trattativa tra questa e lo Stato. Storia nebulosa, ed infatti anche oggi i legali che hanno partecipato all'udienza, al Quirinale, precisano: la parola trattativa non e' stata nemmeno pronunciata, per non dire evocata. Stando a quanto filtrato, la testimonianza ha riguardato due temi probatori: la lettera scrittagli nel 2012 dal suo consigliere giuridico Loris D'Ambrosio dopo essere stato sentito dai Pm di Palermo, e le informative riservate degli apparati di sicurezza su un progetto mafioso di attentare, tra il 1993 e il 1994, alla vita di Napolitano e di Giovanni Spadolini, che all'epoca erano, rispettivamente, presidenti della Camera e del Senato. Napolitano non si e' sottratto a nessuna delle domande postegli dai Pm e dal difensore di Toto' Riina, avvocato Luca Cianferoni. Anzi, in un paio di occasioni il capo dello Stato ha chiesto al presidente della Corte di Assise, Alfredo Montalto, di poter rispondere anche a domande del legale di Riina che la Corte non aveva ritenuto ammissibili. "Presidente, se lei permette voglio accontentare l'avvocato", ha detto Napolitano. Ad interrogare il Capo dello stato, pare, i pm ed il legale dell'ex boss dei boss, Toto' Riina. "Normale che l'avvocato di Riina possa intervenire alla deposizione di Napolitano? L'aggettivo normale non e' esattamente quello utilizzabile per questa vicenda", commenta intanto Andrea Orlando, ministro della giustizia, "In questo momento non ne utilizzerei. Preferisco nel giorno dell'udienza non entrare nel merito di un processo che e' aperto". Piu' esplicito Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera: "Oggi e' un giorno triste per le istituzioni. La deposizione spontanea di Napolitano rappresenta un vulnus per la Presidenza della Repubblica e per la persona. Si sarebbe dovuto evitare di vedere accostato a una delle pagine piu' buie della storia repubblicana il nome di chi ha sempre mostrato un altissimo senso dello stato e vero amore verso il nostro paese". Si attende, per le prossime ore, una ridda di indiscrezioni.





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