Bari. I carabinieri sequestrano beni per 8 milioni di euro ad un imprenditore attivo nel commercio di slot machine [VIDEO]
Le indagine del R.O. di Bari. (foto cc.) ndr. |
di Redazione
BARI, 11 NOV. - Dalla prime ore dell’alba è in corso un’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari che stanno eseguendo un decreto di sequestro beni per un valore di 8 milioni di euro, emesso dal Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione - su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Applicando la normativa entrata in vigore nel 2011 con il Codice Antimafia, i militari hanno sequestrato una società immobiliare, una che si occupa di ristorazione, una ditta che gestisce i servizi di portierato, un importante fabbricato ubicato nella zona industriale di Bari, dodici automezzi, sei disponibilità finanziarie e due aziende (una a Bari e l’altra a Lanciano) che si occupano della produzione e commercializzazione di slot machine. Le indagini dei Carabinieri del Reparto Operativo di Bari hanno consentito di dimostrare che il patrimonio accumulato dall’imprenditore, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, è stato realizzato attraverso il reimpiego di proventi derivanti da attività illecite; in particolare è stato dimostrato che il proposto, dopo che nel 2003 era stato condannato per “associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni poiché d’accordo con esponenti criminali di rilievo, con il ricorso al metodo della sopraffazione e della violenza, aveva imposto a molti commercianti la fornitura degli apparati tecnici da gioco elettronico”, è riuscito a riproporsi nel tessuto economico del capoluogo pugliese attraverso la costituzione e la gestione di altre società , tutte intestate formalmente a “teste di legno” e familiari.
Non è il primo sequestro, quest’anno, effettuato dai Carabinieri di Bari nei confronti di imprenditori del settore del gioco d’azzardo; nel marzo scorso, difatti, fu colpito da analoga misura di prevenzione Francesco VAVALLE, pregiudicato vicino al clan Mercante, a cui furono sequestrati beni per 50 milioni di euro. Il Tribunale di Bari sottolinea che, come sempre, garantirà ogni sforzo per assicurare la prosecuzione delle attività lavorative ed il mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti.
Applicando la normativa entrata in vigore nel 2011 con il Codice Antimafia, i militari hanno sequestrato una società immobiliare, una che si occupa di ristorazione, una ditta che gestisce i servizi di portierato, un importante fabbricato ubicato nella zona industriale di Bari, dodici automezzi, sei disponibilità finanziarie e due aziende (una a Bari e l’altra a Lanciano) che si occupano della produzione e commercializzazione di slot machine. Le indagini dei Carabinieri del Reparto Operativo di Bari hanno consentito di dimostrare che il patrimonio accumulato dall’imprenditore, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, è stato realizzato attraverso il reimpiego di proventi derivanti da attività illecite; in particolare è stato dimostrato che il proposto, dopo che nel 2003 era stato condannato per “associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni poiché d’accordo con esponenti criminali di rilievo, con il ricorso al metodo della sopraffazione e della violenza, aveva imposto a molti commercianti la fornitura degli apparati tecnici da gioco elettronico”, è riuscito a riproporsi nel tessuto economico del capoluogo pugliese attraverso la costituzione e la gestione di altre società , tutte intestate formalmente a “teste di legno” e familiari.
Non è il primo sequestro, quest’anno, effettuato dai Carabinieri di Bari nei confronti di imprenditori del settore del gioco d’azzardo; nel marzo scorso, difatti, fu colpito da analoga misura di prevenzione Francesco VAVALLE, pregiudicato vicino al clan Mercante, a cui furono sequestrati beni per 50 milioni di euro. Il Tribunale di Bari sottolinea che, come sempre, garantirà ogni sforzo per assicurare la prosecuzione delle attività lavorative ed il mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti.
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