Crispiano (Ta). Il Corpo Forestale dello Stato nell’ambito della tutela paesaggistica sequestra gigantesca torre in acciaio per radio-telecomunicazioni alta circa 70 metri in area boscata
L'antenna sequestrata. (foto CfS) ndr. |
di Redazione
CRISPIANO (TA), 20 NOV. - Gli uomini del Comando Stazione Forestale di Martina Franca, su delega della Procura della Repubblica di Taranto, hanno proceduto all’esecuzione del decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto, di una torre autoportante in acciaio per radio-telecomunicazione alta circa 70 metri, oltre che di cabine per l’alloggiamento degli apparati tecnologici e montaggio di un sistema di antenne radio.
La localizzazione di dette strutture, in fase di realizzazione al momento dell’intervento dei Forestali, era all’interno di un’area a macchia mediterranea di particolare pregio ai sensi del nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, macchia mediterranea che, ai fini della realizzazione delle opere suddette, è stata estirpata su una vasta superficie.
La zona fa parte di un più ampio comprensorio boscato caratterizzato dalla presenza di essenze tipiche dalla macchia mediterranea ove sono radicate prevalentemente le seguenti specie arbustive: Fillirea (Phillyrea latifolia), Lentisco (Pistacia lentiscus), Perastro (Pyrus pyraster), Olivastro (Olea europea var. sylvestris), Rosmarino (Rosmarinus officinalis). L’area in questione è tutelata dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 42/2004) ed è ubicata ai margini del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”, da cui dista poco più di 200 metri.
Per tali opere il Comune di Crispiano, ritenendo che l’area di intervento non fosse interessata da alcuno specifico provvedimento di tutela paesaggistica, aveva rilasciato un permesso di costruire senza aver richiesto e acquisito preventivamente il nulla osta sul predetto vincolo, atto previsto per legge, propedeutico al rilascio di qualsivoglia autorizzazione. Ciò ha portato alla denuncia a piede libero di ben nove persone, tra cui l’amministratore unico della società proprietaria, il direttore dei lavori e funzionari pubblici, per reati di abuso d’ufficio, soppressione e distruzione di bellezze naturali in area boscata e per falsità ideologica commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici.
Per l’intervento in argomento la Regione Puglia aveva peraltro suggerito una delocalizzazione del progetto in altra area non sottoposta ai descritti regimi di tutela e a minor valenza ambientale e paesaggistica.
La realizzazione della torre in acciaio è oggetto, a partire dallo scorso del mese di agosto, anche di una protesta di cittadini residenti in zona, i quali, mediante una raccolta di firme inviata al Sindaco, hanno protestato contro l’autorizzazione alla sua installazione, poiché la realizzazione dell’impianto, a loro dire, produrrebbe un concreto rischio di esposizione a campi elettromagnetici che, peraltro, si sommerebbero a quelli prodotti da altre stazioni radio/tv già presenti, nonché alle altre tre pale eoliche già installate nella stessa zona.
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