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Taranto. Deturpamento di bellezze naturali: La forestale sequestra a castellaneta un bosco di 10 ettari

Il bosco posto sequestro. (foto) ndr.

di Redazione

TARANTO, 2 DIC. - Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato – Comando Stazione di Castellaneta e Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Taranto hanno posto sotto sequestro un pregevole bosco ubicato in località “La Lama – Casamassima”, in agro di Castellaneta per tagli indiscriminati che avevano portato alla sistematica eliminazione di tutti i ricacci presenti. Il bosco in questione occupa una superficie di circa 60 ettari ed è caratterizzato dalla presenza del Frassino minore (Fraxinus ornus), una specie non troppo frequente nei nostri territori che viene spesso impiegata nella costituzione dei boschi governati “a ceduo”, ossia di boschi in cui, nel corso delle utilizzazioni forestali, non viene tagliata l’intera pianta, ma solo i cosiddetti ‘polloni’ che vengono riemessi dagli alberi dopo il taglio, grazie alle ceppaie che restano sempre sul terreno. 

Un ceduo è un bosco molto particolare, in cui si possono verificare degli accrescimenti anche molto superiori a quelli che si verificano nei boschi cosiddetti “d’alto fusto” ed in cui occorre pianificare con oculatezza nel tempo e nello spazio gli interventi gestionali, pena danni al territorio ed allo stesso bosco. Nel bosco sequestrato dai Forestali la gestione, affidata dai tre proprietari al titolare di un’impresa agricola, ha operato in maniera indiscriminata, tagliando un numero estremamente alto di polloni, al punto da operare quello che in termini selvicolturali viene chiamato “taglio raso”, trattamento dal significato intuitivo che può comportare gravi danni ai soprassuoli oggetto dell’intervento. Si prevede infatti che molti degli alberi assoggettati a tale trattamento, a causa degli interventi molto incisivi operati, non si riprenderanno ed andranno incontro a sicura morte. 

Gli uomini del CFS, che si sono trovati davanti ad un vero e proprio scempio, hanno sequestrato i circa 10 ettari di bosco in cui erano stati condotti i tagli sconsiderati sopra descritti. La rapidità dell’intervento dei Forestali ha fortunatamente permesso di mettere in sicurezza i restanti 50 ettari del bosco che, non ancora interessati dal taglio, sono stati preservati dal danno. Per la rarità e la localizzazione delle formazioni cedue a Orniello l’area oggetto dell’intervento ricade in una zona vincolata ai sensi dei PUTT (Piani Urbanistici Territoriali Tematici) definiti dal Decreto Legislativo 42/2004 o “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” e dei PPTR (Piani Paesaggistici Territoriali Regionali) adottati dalla Regione Puglia nell’agosto del 2013 ai fini della tutela dell’ambiente. 

La zona è inoltre assoggettata al vincolo idrogeologico ed al Piano di Assetto Idrogeologico per le importanti implicazioni che possono derivare in occasione di intense condizioni meto-climatiche avverse, come quelle che purtroppo si stanno verificando da qualche tempo nei nostri territori. In aggiunta a tutto quanto sopra, l’area è assoggettata ad ulteriori vincoli derivanti dal suo ricadere in un’azienda faunistico-venatoria, istituita per la moltitudine di specie cacciabili di avifauna migratoria e stanziale che vivono nella zona. Per le violazioni sopra indicate i Forestali hanno deferito all’Autorità Giudiziaria una persona, responsabile dell’intervento, per i reati di danneggiamento e di distruzione e deturpamento di bellezze naturali, entrambi sanzionati dal Codice Penale, nonché per la violazione al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, con possibili sanzioni pecuniarie di decine di migliaia di euro e, nel caso peggiore, il possibile arresto.





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