Economia. Meridiana smentisce l'interesse del Qatar ad acquisto
Un aereo Meridioana. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
OLBIA, 6 GEN. (AGI) - Meridiana smentisce i rumors di un interesse di investitori del Qatar per l'acquisto del 20% delle azioni della compagnia controllata dal fondatore, il principe Karim Aga Khan. "Si tratta di una notizia del tutto priva di fondamento, fatta circoare ad arte da qualcuno al fine di confondre le acque di una trattativa gia' molto complessa e difficile", dichiara il presidente della holding Alisarda spa e di Meridiana Fly, Marco Rigotti, in una nota diffusa stamane.
"Come chiarito in piu' occasioni, il problema di Meridiana non e' certo l'Azionista, bensi' la necessita' di affrontare una profonda ristrutturazione, senza la quale nessun azionista sarebbe disposto a continuare a investire. Far cretere che Meridiana cosi' com'e' possa interessare a qualcuno", conclude Rigotti in riferimento alla vertenza sui 1.634 esuberi, "e' strumentare alla filosofia del continuo differimento, incompatibile con la sopravvivenza dell'azienda".
In base all'accordo per favorire l'esodo volontario, firmato in extremis al ministero del Lavoro il 27 dicembre scorso, 294 dipendenti (secondo il dato aggiornato) hanno accettato di firmare entro il 30 dicembre la procedura di conciliazione, con un incentivo di 15mila euro, ammortizzatori sociali per 4-6 anni per una copertura dello stipendio pari all'80%, contestuale rinuncia ai termini di preavviso e possibilita' di accedere al beneficio delle concessioni di viaggio I.D. ( cosi' detti biglietti "Industrial Discount") sui voli operati direttamente dalla compagnia. L'accordo sugli esodi volontari e' stato solo una prima tappa: la vera partita sugli esuberi - secondo i sindacati - si giochera' nel nuovo confronto che partira' questo mese al ministero dello Sviluppo economico. Peraltro, dopo le adesioni dei 294 dipendenti la compagnia ha ribadito la necessita' di avviare a breve una nuova procedura di mobilita' per il residuo personale in esubero. Un nuovo incontro era stato concordato a dicembre per il 9 gennaio prossimo al Mise.
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