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Quirinale, seconda fuma nera FI, "alla quarta non votiamo"

Una immagine del voto alla Camera. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 30 GEN. (AGI) - Fumata nera anche nella seconda votazione per eleggere il presidente della Repubblica. Nessun candidato ha raggiunto il quorum dei due terzi di 673 voti. Nel pomeriggio di oggi e' prevista una terza votazione. 

FI VERSO IL NON VOTO ALLA QUARTA - L'indicazione per ora arrivata dal capogruppo di FI, Paolo Romani, ai senatori e' quella domani di non votare. Ovvero presentersi in Aula e non rispondere alla chiamata. E' quanto riferiscono fonti parlamentari. Del resto e' lo stesso Romani a spiegare in Transatlantico che il 'vulnus' sul Quirinale comportera' conseguenze sulle riforme. Duro anche Brunetta: "Cosi' si e' rotto il patto". Per il momento, dunque, gli azzurri restano sulla stessa linea illustrata ieri da Silvio Berlusconi. Il premier, spiegano dal Pd, e' convinto che si possa ricucire, che il rapporto con FI e' recuperabile. Ma intanto il partito democratico serra le fila: questa sera a palazzo Madama, per esempio, si terra' una riunione di gruppo per capire se domani potranno esserci delle sorprese nell'urna. I vertici del Pd - ieri Guerini e Franceschini sono stati a palazzo Chigi fino a tarda sera - sono convinti che non arriveranno franchi tiratori a cercare di affossare la candidatura di Sergio Mattarella. In ogni caso, riferiscono fonti parlamentari dem, c'e' un dialogo aperto con il Movimento 5 stelle. Molti esponenti grillini dovrebbero votare per Mattarella, viene riferito. 

PRESSING PD SU NCD PER VOTARE MATTARELLA ALLA QUARTA - Continua il pressing Pd affinche' Ncd non si sfili al quarto scrutinio. E' ora in corso una riunione dell'Area popolare per decidere il da farsi. Poi e' previsto un incontro con la delegazione di FI. "Noi saremo in Aula e voteremo scheda bianca", spiega Nunzia De Girolamo. Ma c'e' ancora un confronto aperto nel partito. "E' impensabile che un ministro dell'Interno non voti un presidente della Repubblica", sottolineano parlamentari del Pd. Fassina dice che si tratterebbe "di una decisione incomprensibile". Alcuni parlamentari sarebbe tentati dal votare per Mattarella. LA GIORNATA DI IERI - Pare reggere la candidatura di Sergio Mattarella al Quirinale. Una candidatura che trovera' tutte le previste preferenze solo alla quarta tornata di domani, quando bastera' la maggioranza semplice per eleggere il candidato voluto fortemente dal Pd e da Matteo Renzi. Voluto molto meno - anzi: per nulla - da Silvio Berlusconi, e questa e' la novita' della giornata. Fino alla tarda mattinata era aleggiata addirittura l'idea che anche Forza Italia si sarebbe unita nel dare il proprio consenso a Mattarella (il quale, a scanso di equivoci, ha passato tutta la giornata chiuso nel suo studio alla Corte Costituzionale). Invece no: nel pomeriggio Silvio Berlusconi convoca i grandi elettori di FI e tuona contro il modo in cui si e comportato Renzi. Il Patto del Nazareno e' a repentaglio, adesso, e per quanto riguarda il nuovo inquilino del Quirinale se la vedano da soli, se da soli sono sicuri di poterselo eleggere. Ma e' vero muro contro muro? L'espressione fa accapponare la pelle all'Ncd, che pure ieri ha sposato la linea berlusconiana. Del resto Angelino Alfano e' teso in queste ore tra un'intosa con Forza Italia e l'appartenenza alla maggioranza di governo. Quanto a FI, se Brunetta e Romani cavalcano il nyet del loro leader, Fitto ed i suoi dissidenti chiedono a gran voce le dimissioni in blocco della dirigenza del partito: non si puo' essere fautori del Patto del Nazareno fino a ieri e oggi arrabbiarsi, senza un briciolo di coerenza, nel vedere che Renzi si comporta in un certo modo. La tensione nel partito e' altissima, il dibattito non riesce ad essere contenuto nei decibel d'ordinanza. A conti fatti, pare che il blocco del Pd possa reggere fino alla fatidica quarta votazione. Oggi, comunque, e' un altro giorno. Si attendono novita'.





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