Spazio pubblicità disponibile

Ultim'Ora

Economia. Export: Csc, bene Italia ma costo lavoro alto, avanti riforme

Prodotti per l'export italiano. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 14 FEB. (AGI) - L'Italia tiene testa alla Germania sul fronte dell'export, vince la competizione sulla qualita', ma resta penalizzata dall'elevato costo del lavoro. Lo sottolinea il centro studi di Confindustria secondo cui bisogna proseguire "lungo la strada delle riforme strutturali, con il completamento di quelle del mercato del lavoro e della pubblica amministrazione". Per Il Csc "l'export italiano vince nella qualita' ma e' penalizzato dai costi: dal 2000 la qualita' dei prodotti italiani e' aumentata del 25%, +11,7 punti percentuali rispetto ai tedeschi. Ma la competitivita' ha risentito del forte aumento del Clup: +36,7%, 37,7 punti in piu' rispetto alla Germania". "Nella competizione globale sempre piu' accesa, le imprese italiane hanno dimostrato di saper tenere il passo di quelle tedesche sui mercati esteri: negli ultimi quattro anni il loro export e' cresciuto del 3,0% annuo, contro il 3,5%. Per reggere il confronto hanno saputo orientare le vendite verso i paesi piu' dinamici, tanto che la domanda potenziale italiana e' salita del 4,1% medio annuo tra il 2000 e il 2014, contro il +4,2% di quella tedesca. Hanno aumentato la qualita' dei prodotti: +25,0% l'incremento nello stesso periodo dell'indicatore elaborato dal CSC, contro +13,3%. Hanno contenuto l'aumento dei listini: +2,0% annuo, contro +1,8%. E hanno sempre piu' presidiato le posizioni a monte lungo le catene globali del valore, mentre la Germania, al contrario, si e' specializzata a valle. Insieme, queste forze hanno offerto un contributo positivo di 4,9 punti percentuali all'anno alla dinamica delle esportazioni italiane". Allo stesso tempo, sottolinea pero' il Csc, hanno spinto in direzione contraria alcuni fattori: "In particolare, l'aumento del CLUP (costo del lavoro per unita' di prodotto): +3,0 punti percentuali all'anno, rispetto al -0,1 tedesco (per la Germania i dati sono fermi al 2013). Una serie di elementi offre, oggi, un'occasione di recupero: svalutazione dell'euro e crollo delle quotazioni oil, che aumentano la competitivita' italiana di prezzo e di costo e rimpolpano i margini delle imprese; e tassi a lunga ai minimi, che riducono i costi di finanziamento". "Maggiori margini e minore costo del denaro - conclude Confindustria - alimenteranno nuovi investimenti e, quindi, futuri guadagni di produttivita'. Occorre capitalizzare i vantaggi che derivano da questi fattori proseguendo lungo la strada delle riforme strutturali, con il completamento di quelle del mercato del lavoro e della pubblica amministrazione".





***Questo Spazio pubblicità è in vendita***

Nessun commento