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Quirinale: inizia l'era Mattarella "arbitro imparziale"

Sergio Mattarella. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 3 FEB. (AGI) - Un lungo applauso del Parlamento in seduta comune ha accompagnato stamattina il giuramento di fedelta' alla Repubblica e alla Costituzione di Sergio Mattarella. E' cosi' iniziato ufficialmente il settennato del dodicesimo presidente della Repubblica italiana. Voglio un'Italia libera, sicura e solidale: Sergio Mattarella nel suo primo messaggio, piu' che alla politica, si rivolge alla Nazione, ad "un popolo che si senta davvero comunita' e che cammini con una nuova speranza verso un futuro di serenita' e di pace". Stile asciutto, il suo, umanissimo nel perdere i fogli del discorso che sta leggendo di fronte alle Camere riunite per assistere al giuramento. La sua idea d'Italia, Mattarella la spiega in 25 minuti, ma prima ancora spiega il suo ruolo: arbitro si', imparziale anche, ma che si aspetta correttezza dai giocatori. Massima severita', pare di capire, con le simulazioni di fallo, i falli di reazione e soprattutto i tentativi di condizionare il giudice di gara. Solo cosi' potranno essere portate a termine le riforme, solo cosi' sara' possibile quella riconnessione dei cittadini alla politica che portera' il Paese fuori dalla crisi. Rimediare alla piaga della disoccupazione, dare certezze alle famiglie, ridare speranza ai poveri sono "i punti dell'agenda esigente su cui sara' misurata la vicinanza delle istituzioni al popolo". Le istituzioni, quindi, facciano la loro parte, e si rispettino tra di loro. Nelle pieghe del discorso il presidente, che ha una formazione da giurista, non manca di ribadire la centralita' del Parlamento e di bollare l'eccesso di ricorso alla decretazione d'urgenza. Quanto ai parlamentari, prende atto con soddisfazione del rinnovamento generazionale, ma ricorda a tutti che in Aula non si e' rappresentanti di una parte, ma di tutto il popolo. Altrimenti "l'unita' del paese di fronte alla crisi rischia di essere fragile", mentre di solidarieta' si ha tanto bisogno. A livello nazionale come internazionale. Di fronte alla crisi anche l'Europa deve parlare il linguaggio comune della crescita, "per invertire il ciclo economico". Di fronte alla sfida del terrorismo (e non a caso Mattarella ricorda il piccolo Stefano Tache', "bambino ebreo e bambino italiano" ucciso di fronte sinagoga di Roma nel 1982) la comunita' internazionale sia compatta. Sicura e solidale. Immediate le reazioni dei leader politici. "Un discorso bellissimo". Ha detto il premier Matteo Renzi. "Oggi ha giurato il presidente della Repubblica, e' il suo giorno, non dico altro". Tutti i centristi plaudono alle parole di Sergio Mattarella e in particolare al passaggio sul suo impegno a essere un arbitro imparziale. Dello stessa opinione e' Silvio Berlusconi che conversando con i cronisti al Quirinale ha detto: "Il discorso e' stato assolutamente adeguato e rispettoso della Costituzione. Che e' quello che noi pretendiamo da ogni capo dello Stato". Gli applausi a Mattarella sono arrivati anche dai senatori e deputati del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo pur non essendo presente al Quirinale ha seguito con attenzione la vicenda dal web. "Benvenuto presidente" e' stato il primo tweet del leader M5S. Poi in un lungo post sul suo blog Grillo commenta i 42 applausi che hanno interrotto il messaggio del capo dello Stato. "Gli applausi dei morti viventi - si legge nel post - Vale piu' che mai il consiglio del fratello di Mattarella: 'Sergio, guardati dai politici'. Piu' applaudono, piu' devi preoccuparti", conclude il leader 5 Stelle. Mentre Matteo Salvini ha disertato la cerimonia di insediamento di Sergio Mattarella al Quirinale. Il segretario federale della Lega Nord ha preferito gli studi di Radio Padania in via Bellerio a Milano da dove ha commentato in diretta la cerimonia e risposto alle domande degli ascoltatori.





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