Calcio. Foggia, vittoria scacciacrisi
FOGGIA, 15 MAR. - Dopo la bella prestazione di Salerno e la vittoria in stile tennistico con l’Ischia Il Foggia ha cancellato tutto in due maledette trasferte. Sconfitto a Torre Annunziata dal Savoia e “asfaltato” dal Catanzaro, ha visto sfumare l’aggancio ai play-off e soprattutto svanire quel gioco che molti degli addetti ai lavori avevano definito il migliore del girone. Tutto bruciato in centottanta minuti. I rossoneri, per tutta la settimana, si sono chiusi nel silenzio per ritrovare morale e concentrazione e la partita con il Messina era attesa come la verifica della effettiva condizione della squadra e, in caso di successo, se ci fossero ancora remote possibilità di puntare in alto. De Zerbi ha avuto nuovamente a disposizione Minotti, ma non è stato della gara il francese Gigliotti assente per squalifica. Non convocati, Agostinone e Barraco. Di fronte un Messina deciso a non perdere per non sprofondare ulteriormente nelle zone basse della classifica e con in panchina Nello De Costanzo che ha rilevato in settimana Grassadonia esonerato dopo la brutta sconfitta patita in casa la settimana scorsa con il Melfi. Ha diretto e bene la partita il signor Dario Melidoni di Frattamaggiore coadiuvato dagli assistenti Alfonso Annunziata di Torre Annunziata e Francesco Oliviero di Ercolano. Poco pubblico e vento freddo. Foggia e Messina si danno battaglia per opposti motivi. Il Messina è messo in campo in maniera accorda, ma con la chiara intenzione di sfruttare ogni minima opportunità ' concessagli dal Foggia. Foggia che cerca di spingere in maniera più' propositiva, ma soprattutto più convincente rispetto alle gare precedenti. Rossoneri subito pericolosi con Sainz-Maza che si incunea nell'area avversaria e fa partire un pericoloso rasoterra messo in angolo in scivolata da Altobello. Al tredicesimo pericolosa ripartenza del Foggia con Sarno che galoppa sulla fascia desta e serve un pallone delizioso al centro dell'area sul quale Iemmello non ci
arriva per pochissimo. La partita è brutta e senza emozioni tanto che dagli spalti piove qualche fischio che certifica il malcontento serpeggiante tra i tifosi delusi dal gioco del Foggia e dalla mancanza di azioni gol. L'incontro vive di pause e fiammate come quella del Foggia alla mezz'ora con il solito Sarno che serve capitan Agnelli che opera un bel rasoterra verso il centro dell'area, ma il pallone è però ancora una volta in angolo. Il Foggia colleziona angoli e sugli sviluppi proprio di un tiro dalla bandierina mette inscena un gol spettacolo. È il trentaseiesimo quando dalla bandierina Sainz-Maza mette in area un pallone che viene servito con uno splendido tocco "no-look" da Minotti all'accorrente Sarno che piazza la sfera nell'angolo alla sinistra di Berardi portando in vantaggio i rossoneri. Il Foggia sfiora addirittura il raddoppio sempre con Sarno che fa partire da fuori area un bolide bloccato in tuffo dall'estremo difensore giallorosso. Il Messina reclama il calcio di rigore al quarantesimo per un presunto fallo di mano di D'Angelo. Gli animi si scaldano e il signor Melidoni deve faticare non poco per riportare la tranquillità . Due i minuti di recupero durante i quali non ci sono altre emozioni e tutti negli spogliatoi soprattutto per calmare i bollenti spiriti. Si ricomincia ed il Foggia trova, in apertura di ripresa, il gol del raddoppio. Lo sigla ancora Sarno che riceve in area uno splendido assist da Capitan Agnelli e complice una deviazione di un difensore avversario batte Berardi. Il Messina accusa il colpo diventando sempre più nervoso e falloso a discapito della lucidità necessaria per impostare una manovra offensiva capace di far male al Foggia. I padroni di casa calano e il pressing del Messina si fa più serrato, ma la compagine siciliana pur dotata di un buon organico fatica ad esprimersi come squadra affidandosi ad iniziative individuali e giocando in maniera molto fallosa collezionando una lunga serie di cartellini gialli. Alla mezz'ora entra nel Foggia Cavallaro al posto dello spagnolo Sainz-Maza e la manovra offensiva del Foggia ne acquista in velocità e tecnica e al trentaduesimo solo la posizione di fuorigioco ferma il neo entrato lanciato tutto solo a rete. Ci si mette anche la pioggia a discapito della precisione. Il tempo scorre e la stanchezza affiora, soprattutto nella squadra peloritana che ha speso molto in termini di energia. De Zerbi consegna a Sarno la "standing ovation" dello Zaccheria e lo sostituisce con il giovane Sicurella. Tre i minuti di recupero dove il Foggia alleggerisce la pressione operando delle buone ripartenze in velocità e tenendo la sfera lontana dalla porta del suo portiere Narciso praticamente inoperoso per tutta la gara. Finisce due a zero per il Foggia che ritrova serenità e fa pace con il suo pubblico e per ora va bene così.
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