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'La Buona Politica' - François Mitterrand: Il ricordo ancora vivo dell'ultimo imperatore socialista

Francois Mitterand. (foto com.) ndr.

di Cosimo Imbimbo 

BARI, 16 MAR. - François Mitterrand (Jarnac, 26 ottobre 1916 – Parigi, 8 gennaio 1996) è stato un politico francese. È stato presidente della Repubblica francese dal 21 maggio 1981 al 17 maggio 1988 e poi, rieletto per un secondo mandato, fino al 17 maggio1995. Ha ricoperto tale carica più a lungo di chiunque altro nella V Repubblica, quattordici anni (come lui furono eletti due volte anche Charles de Gaulle, che però si dimise prima di completare il secondo mandato, e Jacques Chirac sotto la cui presidenza però la durata dell'incarico fu ridotta a cinque anni, trovandosi a svolgere un primo mandato settennale e un secondo quinquennale).

La sua è la stagione di un uomo di mondo e di potere che sa impersonare la Francia, perennemente uno e doppio, un'anima e il suo contrario, la doppia coscienza descritta da Baudelaire. Napoleone e Gavroche, conservatore e rivoluzionario, coraggioso e calcolatore, blasfemo e figlio del buon Dio, il Mazarino dell'Eliseo insegna alla sinistra l'arte di vincere, cavalca i comunisti e poi li riduce in polvere, pratica un riformismo moderato condendolo con un pizzico di massimalismo mediterraneo e fa digerire ai francesi l'Europa. Mitterrand venne aspramente criticato per la collaborazione, soprattutto commerciale ed economica, con i vertici regime degli Hutu in Ruanda, segregazionista nei confronti dei Tutsi, prima della guerra civile ruandese che portò al loro genocidio La famiglia di Mitterrand aveva inoltre interessi d'affari in Africa, non solo in Ruanda (il figlio venne arrestato negli anni 2000 per traffico d'armi con l'Angola).[24] Il giornalista Philip Gourevitch nel suo libro The Reversals of War attribuì a Mitterrand l'infelice frase «In questi Paesi un genocidio non è troppo importante».La frase, che potrebbe anche solo fotografare un dato di fatto, in senso critico (cioè sottolineare il colpevole disinteresse dei paesi ricchi per l'Africa), è in realtà apocrifa e non ci sono prove che Mitterrand l'abbia davvero pronunciata; contrasterebbe comunque molto con le dichiarazioni pubbliche e il fatto che, anche secondo osservatori neutrali come Nelson Mandela, la Francia si impegnò almeno apparentemente ad evitare il genocido], mentre secondo altri ne fu complice, per non aver interrotto i rifornimenti di armi. Mitterrand non è stato solo l'inquilino piú longevo dell'Eliseo. 

È stato anche il leader che ha saputo trasformare piú in profondità la V Repubblica, dopo De Gaulle che l'aveva creata, e colui che ne ha maggiormente avvertito la crisi. Nella storia della sinistra europea del secondo Novecento, insieme a Craxi e González, Mitterrand ha rappresentato l'anello di congiunzione tra la vecchia socialdemocrazia alla Willy Brandt e il socialismo modernizzatore di Blair e Zapatero. Il vero protagonista della storia affascinante che racconta Marco Gervasoni è il Mitterrand che si oppone a De Gaulle nel 1958 e che negli anni successivi diventa il rifondatore della sinistra e del socialismo francese. Un leader carismatico e capace di sfruttare appieno tutte le possibilità offerte dalla V Repubblica, come il presidenzialismo e il bipolarismo, dapprima per affermare l'egemonia dei socialisti sul Partito comunista e poi per aggiudicarsi la clamorosa vittoria elettorale del 1981. Per due interi settennati, dinanzi a un mondo in piena trasformazione e a un'Europa che stava conoscendo la fine della guerra fredda, la presidenza di Mitterrand funzionò da potente stimolo alla modernizzazione della Francia e all'integrazione comunitaria. Fondando un modello di leadership che continua ad affascinare il nostro tempo. Negli anni ’80 fu uno degli artefici dei notevoli progressi compiuti nel processo di integrazione comunitaria, rinsaldando l’asse franco-tedesco e dando un notevole impulso allo sviluppo delle politiche comuni. Nei primi anni di presidenza fu un attivo sostenitore della necessità di sviluppare una maggiore cooperazione europea nei settori dell’elettronica, della ricerca spaziale, dei trasporti e delle comunicazioni; il ritardo dello sviluppo in tali settori rappresentava, secondo Mitterrand, un forte ostacolo alla politica d’integrazione.

Fu proprio da una iniziativa di Mitterand che fu avviato l’innovativo progetto EUREKA , che coinvolgeva anche Stati non comunitari. L’iniziativa di Mitterand diede notevoli frutti anche nel settore della cooperazione politica, che nel corso degli anni ’80 aveva subito una battuta d’arresto quasi definitiva. L’attenzione di tutti gli Stati era infatti calamitata in quegli anni soprattutto sulla realizzazione del mercato interno ; l’attività diplomatica di Mitterand, in stretta collaborazione con il cancelliere tedesco Kohl (riuscì a riportare il tema dell’unione politica al centro dell’attenzione degli Stati membri. 

Di Francois Mitterrand hanno sempre incuriosito le "contraddizioni", la "complessità": tutte inclinazioni che ne fanno un personaggio da romanzo e che hanno indotto Jean Daniel, fondatore e direttore di Le Nouvel Observateur, a scegliere come epigrafe della sua biografia del presidente una massima di La Rochefoucauld: "Gli uomini a volte sono differenti da sé quanto lo sono dagli altri".





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