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Palermo: mazzetta da 100mila euro, arrestato Roberto Helg

Roberto Helg. (foto Agi) ndr.

di Redazione

PALERMO, 3 MAR. (AGI) - Arrestato nel suo ufficio subito dopo aver intascato la prima tranche di una tangente da 100.000 euro il presidente della Camera di Commercio, Roberto Helg, e' crollato davanti ai Pm che gli facevano sentire la registrazione delle sue richieste all'imprenditore che lo ha denunciato. E ha ammesso tutto: "Ne avevo bisogno. Ho la casa pignorata", ha detto ai magistrati. L'arresto scuote Palermo, dove Helg e' notissimo non solo come dirigente di Confcommercio da decenni, ma anche come paladino della "legalita'" e dell'"antiracket": e' stato arrestato dagli stessi carabinieri ai quali indirizzava comunicati di plauso e ringraziamento quando ammanettavano mafiosi accusati di imporre il 'pizzo'. Helg, imprenditore di articoli da regalo in attivita' a Palermo fin dal 1954 era presidente della Camera di Commercio dal 15 maggio del 2006 e il mandato gli era stato rinnovato piu' volte: avrebbe dovuto rimanere in carica fino al 2016. Proprio in virtu' di questa posizione, sedeva anche nel cda della Gesap, la societa' di gestione dell'aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, con il ruolo di vicepresidente. In questa veste, ha chiesto 100.000 euro a un ristoratore in cambio del rinnovo della concessione di uno spazio nell'aerostazione. L'imprenditore lo ha denunciato e al momento dell'arresto, Helg aveva un assegno da 50.000 euro e altri 30.000 in contante, appena consegnatigli dalla vittima. La presidenza dell'ente camerale e la vicepresidenza della Gesap non erano le uniche cariche occupate da Helg, che ricopriva incarichi diversi, tra l'altro e' stato console onorario della Slovenia, e che negli ultimi anni ha sposato la causa dell'antimafia, sponsorizzando varie iniziative e creando alla Camera di commercio uno "sportello per la legalita'". Tutti gli organismi di cui e' stato dirigente, a cominciare da Confcommercio e dalla Camera di commercio, si sono affrettati a disconoscerlo, con espulsioni e annunci di costituzione di parte civile contro di lui. Cosi' pure la Gesap, il cui presidente Fabio Giambrone, in una conferenza stampa convocata ad horas, ha assicurato: "Terminato il consiglio di amministrazione, la copia del verbale di oggi sara' consegnata all'autorita' giudiziaria affinche' possa essere a conoscenza di tutti i passaggi di questa brutta vicenda che ci ha messo in una fortissima esposizione. Siamo a disposizione delle autorita' giudiziarie per dare il nostro contributo e aiuto alle forze dell'ordine per accertare laverita'". Anche Gesap intende costituirsi parte civile contro Helg. L'indagine e' ancora agli inizi e al palazzo di giustizia gli inquirenti mantengo il riserbo. Il pool che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione, coordinato dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dai sostituti Luca Battineri e Claudia Ferrari, lavora alacremente e, in raccordo con i carabinieri, studia lo scenario. Tante le domande su cui inquirenti e investigatori si stanno concentrando. L'arresto in fragranza di Helg riguarda, "al momento, un singolo episodio": cosi' ha confermato il procuratore Franco Lo Voi. Ma adesso si scavera' a fondo, per verificare se non ci sia un sistema piu' articolato, "una cricca" che controlli appalti e forniture nell'aerostazione palermitana. E "trasparenza" su Gesap chiedono anche, sul piano politico, esponenti del Pd come il sottosegretario Davide Faraone e il vicepresidente dell'Antimafia regionale, Fabrizio Ferrandelli.





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