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Riforme: Fi, voto 'no' solo per affetto a Berlusconi

Massimo Parisi. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 10 MAR. (AGI) - Con grande "disagio e dissenso", votiamo no alle riforme, ma solo per affetto verso Berlusconi: le riforme non sono "mostruose". E' questo il senso di una lettera scritta da Massimo Parisi, coordinatore di Forza Italia in Toscana, a Silvio Berlusconi e su cui si stanno raccogliendo le firme di numerosi deputati di Forza Italia, in cui si critica fortemente la decisione di votare no alle riforme, dopo il contributo dato nella loro stesura. Nella lettera si esprime "profondo disagio e dissenso rispetto alla decisione di votare contro le riforme istituzionali all'esame della Camera". Nella lettera si rivendica di non aver votato "norme mostruose ne' partecipato ad una svolta autoritaria del Paese", ma di aver contributo a migliorare norme che nell'altro ramo del Parlamento. La lettera critica aspramente la gestione del gruppo di Forza Italia alla Camera e si lamenta di trovarsi ora su posizioni vicine al M5s: "Ti diciamo dunque con franchezza e lealta' che non ci iscriveremo al Comitato per il No contro queste riforme". Per "lealta' e affetto" verso Silvio Berlusconi, i deputati voteranno no alle riforme. Ma dicendo chiaro e tondo che in futuro "non potranno vederci silenti". Nella lettera si rivendica dunque "la bonta' del percorso che era stato avviato con il cosiddetto 'patto del Nazareno', un percorso che ci aveva rimesso al centro della vita politica del Paese e che ci aveva consentito di partecipare ad un processo di riscrittura della Costituzione che per la logica fisiologia della politica non poteva che avere natura 'compromissoria'". Mentre si lamenta che nella gestione del gruppo Fi alla Camera ci sia "quotidianamente un deficit di democrazia", e l'esistenza stessa della lettera dimostra che "il gruppo non e' ne' unito ne' persuaso dalla linea che e' stata scelta". "Ti diciamo dunque con franchezza e lealta' che non ci iscriveremo al Comitato per il No contro queste riforme - si legge ancora - andando a sostenere le stesse tesi del Movimento 5 Stelle o di Sel, ne' riteniamo che un partito come il nostro possa subire i diktat di chi si propone - prima di eventuali alleanze in vista delle elezioni regionali - di 'verificare il nostro comportamento in Parlamento'. Lo troviamo offensivo per la nostra dignita' di partito e di parlamentari". Vista la difficolta' del momento, pero', e l'invito all'unita' del partito, "voteremo dunque come da te indicato non per disciplina di gruppo, ma per affetto e lealta' nei tuoi confronti".





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