Teatro. SANGHE, AMORE E CONTRABBANNE di Vito Maurogiovanni
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LA locandina dell'evento. (foto com.) ndr. |
di Redazione
BARI. 23 MAR. - Come definire “Sanghe amore e contrabbanne”? Una commedia, un dramma, una sceneggiata barese, o tutte e tre le cose insieme?
Perché riproporre il lavoro, uguale da com'era e nello stesso tempo diverso, a un altro pubblico, diverso da quello che lo vide la prima volta? Perché la piece di Vito Maurogiovanni, scritta e ambientata nella metà degli anni settanta, conserva intatta la sua ragion d'essere e la sua attualità . Il mondo, da allora, non è più lo stesso, però non è cambiato a sufficienza per far ritenere superata la storia rappresentata. “Sanghe amore e contrabbanne”, presentato dalla Compagnia “Tavole Magiche” per la regia di Franco Minervini, può ben definirsi un classico della drammaturgia barese, con il suo intreccio di comico e drammatico, arricchito da notevoli inserti musicali. Un lavoro che diverte e nello stesso tempo appassiona lo spettatore.
Un classico non si misura tanto dal numero delle repliche, quanto dalla sua sostanziale attualità e dal fatto che non ci sono altre opere che hanno trattato con uguale efficacia gli stessi temi. Riproposto a 40 anni di distanza, consente di assommare e sovrapporre per certi versi due sguardi, quello di oggi e quello di ieri, e lo sguardo di oggi si arricchisce di sensazioni che allora forse non potevano essere sufficientemente inquadrate e storicizzate.
I protagonisti sono Minguccio Colaianni e sua moglie Carmela (gli “eredi” di Colino e Marietta) che campano la vita in un modesto locale di Bari vecchia, affrontando i problemi giornalieri di una famiglia povera, cercando di conservare onore e dignità in un mondo che sta cambiando forse troppo velocemente per loro.
ALCUNI GIUDIZI SU “SANGHE, AMORE E CONTRABBANNE”
“A metà strada fra sbocco cabarettistico ed impasto drammatico, in Sanghe amore e contrabbanne Maurogiovanni dosa dialoghi e monologhi, si concede battute ad effetto...Il mondo è quello del sottoproletariato del borgo antico barese” Raffaele Nigro, prefazione a La Passione de Criste, Bari 1988.
“Il testo, ricco di commozione, è un impasto di comico e di tragico” E.Pani, “Dramma e comicità in Sanghe, amore e contrabbanne”, in Gazzetta del Mezzogiorno, 30.12.1975
“ In Sanghe, amore e contrabbanne troviamo un cabaret che fa anche pensare, non solo ridere e che di proposito rifugge dalla facile volgarità ” Gianni Nuzzo, Barisport, 1976.
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