Bondi lascia FI. Cav 'furioso' contro la vecchia guardia
Sandro Bondi. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 31 MAR. (AGI) - Non solo amareggiato e sconcertato dalla mossa a sorpresa di Sandro Bondi e della compagna Manuela Repetti, che danno l'addio a Forza Italia. Silvio Berlusconi, rientrato oggi a Roma per tentare di chiudere il capitolo Regionali, e' descritto dai fedelissimi addirittura furioso. L'ira del Cavaliere e' rivolta contro la vecchia guardia del partito che, per il timore di essere pensionata, ha alzato la testa e tenta di resistere al rinnovamento voluto dal 'capo'. Lo spettro della rottamazione agita non poco le acque azzurre, gia' scosse negli ultimi mesi dalle divisioni e dalla fronda interna capitanata da Raffaele Fitto. Ma le regole dettate da Maria Rosaria Rossi per le candidature alle regionali e, in futuro, per le elezioni politiche, scuotono sin nelle fondamenta il partito, dove in molti hanno alle spalle ben oltre le tre legislature, fissate al momento come limite massimo per essere ricandidati. Gia' fortemente infastidito dalle critiche mosse da Romani e poi Matteoli e, lontano da riflettori e microfoni, da diversi dirigenti di lungo corso, Berlusconi ha accolto la notizia dell'addio di Bondi non senza una certa irritazione. Ma soprattutto sconcerto: perche' dare le dimissioni dal gruppo al Senato alle mie spalle? Bondi e la senatrice Repetti, infatti, stando ai racconti dei fedelissimi del Cavaliere, non avrebbero preannunciato all'ex premier l'intenzione di lasciare Forza Italia e iscriversi al gruppo Misto. Sempre piu' infastidito dalle beghe interne, incredulo di fronte alle critiche di alcuni big (se sono li' dove sono lo devono solo a me, sarebbe stato lo sfogo), l'ex premier appare alla cerchia ristretta - riunita oggi a palazzo Grazioli - sempre piu' distante, tentato a tratti dall'abbandonare la 'baracca' al suo destino. Non sorprende, dunque, il commento tranchant di Giovanni Toti: "Buona fortuna a Bondi e Repetti". E poi: "se uno non e' piu' d'accordo con la linea politica del partito e di Berlusconi dovrebbe dimettersi da parlamentare e lasciare il posto a chi e' stato eletto sotto il simbolo di FI". Il consigliere politico azzurro tenta di minimizzare l'accaduto: "Mi sembra che in questi mesi piu' volte Bondi ha sottolineato le sue perplessita', e' una scelta legittima. Le porte dei partiti sono aperte in entrata e in uscita". Quanto alle critiche, come il j'accuse di Romani, e ai malumori per il limite sulle candidature, Toti rincara la dose: "Io credo che Berlusconi non stia sbagliando quasi nulla. Non posso accettare che tutti vogliano rinnovare, poi ai fatti nessuno vuole rinnovare nulla, se uno rinnova una casa la vernice vecchia va tolta. I parlamentari del Pdl - ricorda infine Toti - firmarono un impegno nel 2013 per massimo due legislature addirittura". Insomma, Berlusconi pare non farsi cruccio degli addii.
Meglio cosi', sarebbe in sintesi la riflessione, si aprono spazi per i volti nuovi. Ma certo, viene riferito, la mossa di Bondi non ha lasciato indifferente il Cavaliere. L'addio di uno dei nomi storici di Forza Italia ha un valore altamente simbolico, che qualcuno dentro il partito accomuna all'immagine della nave che affonda e di tutti che scappano via prima del disastro finale. C'e' infatti la preoccupazione della ricaduta sull'immagine di un partito gia' dilaniato dalle faide interne, con le voci che si rincorrono a palazzo Madama di altri senatori azzurri pronti a traslocare altrove. E la preannunciata debacle alle regionali non aiuta nel tentativo di ricostituire lo zoccolo duro del centrodestra. Alfano, del resto, tentenna ancora sull'alleanza in Campania, mentre con Salvini (che potrebbe incontrare nuovamente domani) l'ex premier e' si' riuscito nel faccia a faccia di ieri a strappare il via libera a un candidato (Toti) forzista per la Liguria, ma in Toscana la strada e' ancora tutta in salita. E di fronte al rischio sconfitta di Caldoro qualora Ncd stringa un'intesa con il Pd, a poco serve la rassicurazione del leader leghista di non presentare liste di disturbo. Resta poi ancora aperto il nodo Puglia, con Fitto che prepara le sue truppe e la discesa in campo.
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