Calcio. Il Manfredonia batte il Grottaglie che meritava il pari
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A. Laporta in azione. (foto L.M.) ndr. |
di Redazione
MANFREDONIA (FG), 13 APR. - Vadacca e suoi ragazzi soffrono più del dovuto per battere la penultima in classifica alla cui guida è tornato il tecnico Pizzonia, dopo la fallimentare parentesi di Pettinicchio. Irritante la seconda frazione di gioco dei sipontini che, dopo essere andati sul doppio vantaggio nel primo tempo, si sono lasciati andare a preziosismi e leggerezze che per poco non hanno compromesso il risultato finale. In casa biancoceleste manca, per squalifica, Vergori, rimpiazzato dal giovane Coluccio; il Grottaglie non può disporre di Bruno, dell’infortunato Portosi e di Del Prete che in settimana ha lasciato la squadra.
L’undici di Vadacca non ha novità : scontata la presenza in campo del giovane centrale difensivo Coluccio, il resto è la formazione-tipo che il mister leccese schiera da qualche mese. Dopo solo 2’ è Laporta a portare subito in vantaggio il Manfredonia facendosi trovare puntuale all’appuntamento col pallone crossato da Romito in fuga sulla destra. Dopo solo qualche giro di lancette è il Grottaglie ad allertare De Gennaro prima con una conclusione, su punizione, di Facecchia respinta dall’estremo difensore del Donia, e poi con Faccini che incrocia dopo un errore di A. Gentile, mandando la palla fuori. Al 24’ pt Coccia raccoglie una respinta della difesa ospite e di forza batte a rete, Laghezza, d’istinto, rimedia con i piedi. Un minuto dopo il raddoppio di Bozzi, bravo a girare a rete, sul “secondo palo”, in buona coordinazione, un assist di Laporta. Faccini e Facecchia, i più in palla del Grottaglie, non si perdono d’animo: al 28’ pt è proprio quest’ultimo ad essere murato da Coluccio da buona posizione, in piena area sipontina, dopo un buon lavoro di Faccini. Il tempo si chiude con una velenosa punizione di Prete che De Gennaro sventa con fatica e con l’aiuto del palo.
Nella ripresa dopo 8’ il Grottaglie accorcia le distanze grazie ad un errore di Colombaretti (l’unico in una gara dal solito rendimento molto alto) in un appoggio a Claudio Gentile; in soli tre passaggi i tarantini mettono Bongermino in ottime condizioni per battere a rete; la conclusione non è molto forte ma precisa e s’insacca nell’angolo lontano senza che De Gennaro ci possa arrivare. Al 10’ st Coccia prima perde palla nel tentativo di saltare Franco poi recupera la sfera e calcia a rete scheggiando la traversa. Il Manfredonia arretra sempre di più lasciando campo ed iniziativa ai giovani di Pizzonia che approfittano degli errori a ripetizione e della ingiustificata supponenza persino dei più giovani sipontini. A poco servono anche i cambi di mister Vadacca che dopo aver sostituito Romito con Basta e De Vita, ostinatamente alla ricerca della decima rete, con Molenda, al 29’ st decide di passare mettere in campo Totaro per Bozzi e di passare ad un 4-4-2 che non da concentrazione ed ordine ai sipontini. Al 26’ st Coluccio fornisce un assisti “al bacio” all’avversario Lenti che costringe De Gennaro ad un colpo di reni provvidenziale per sventare la insidiosa conclusione dell’esterno alto tarantino. Al 31’ st un break per i sipontini lo crea Laporta, il migliore del Manfredonia, che da quaranta metri per poco non beffa Laghezza, fuori dai pali; la palla da l’illusione del gol ma finisce fuori. il finale è tutto tarantino: Facecchia, al 34’st manda alto da ottima posizione e solo due minuti più tardi, su punizione, esalta un volo plastico del bravo De Gennaro, il cui voto per la prestazione odierna, sfiora il massimo. Nel mugugno e nella incredulità del Miramare il match si chiude con una finalizzazione svogliata e senza risultato di Coccia che a quattro metri dalla porta riesce a mandare fuori.
Il triplice fischio del sufficiente arbitro Palermo, di Bari, attenua la delusione dello scarso pubblico del Miramare: i 42 punti in classifica regalano l’ottavo posto in classifica che neanche i più incalliti ottimisti avrebbero previsto in estate. La soddisfazione di mister Vadacca, in sala stampa, era più rivolta a questa situazione non certo alla prestazione, in parte da dimenticare.
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