Def: Fassino accetta le garanzie di Renzi, "niente nuovi tagli"
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Piero Fassino. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 9 APR. (AGI) - Ieri lo scontento era palpabile, oggi sembra accettare le rassicurazioni del governo: Piero Fassino, alla guida dell'Anci, si incontra in compagnia di alcuni colleghi sindaci con il Premier, e alla fine da' a vedere di essere piu' tranquillo. Ancie Governo hanno superato "i fraintendimenti e le incomprensioni dei giorni scorsi", fa sapere, "I punti oggetto di chiarimento necessitano ora naturalmente di trovare una traduzione operativa. Alcuni richiedono una normativa di legge, altri strumenti di natura amministrativa".
Di piu': "Renzi ha chiarito che allo stato un testo del Def non esiste e che il provvedimento non prevede nuovi tagli a carico dei Comuni". L'incontro, ha aggiunto, e' stato "approfondito, franco e molto costruttivo e ha permesso di acquisire elementi di chiarimento. L'Anci ha confermato la volonta' di continuare, come e' stato in questi mesi, una relazione positiva con il governo per affrontare i temi aperti con l'obiettivo di cercare soluzioni condivise".
Tutto superato? Intanto, c'e' da notare l'antica formula politica dell''incontro franco e costruttivo', che prima del 1989 voleva dire 'litigata solenne'. Poi c'e' quello che ha aggiunto il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris: "Il Governo non puo' chiedere sempre ai Comuni, credo che questo il presidente Renzi lo abbia capito e per questo giudico positivamente l'incontro di oggi". Ad ogni modo "ora valuteremo se agli impegni presi dal governo seguiranno i fatti". Renzi non ha commentato la riunione. Anche perche' nel frattempo il governo si trova concentrato sul problema dell'Italicum, in esame tra poco alla Commissione Affari Costituzionali della Camera.
Ieri la nomina a relatore di Gennaro Migliore, ex Sel approdato nelle file renziane del Pd. Oggi il ministro competente, Maria Elena Boschi, pare ignorare gli inviti alla moderazione e ribadisce che "si', abbiamo i numeri per approvarlo, abbiamo una maggioranza solida in Parlamento". E poi c'e' sempre la possibilta' del ricorso alla fiducia. Gli ribatte da FI Renato Brunetta: "Faccia bene i conti". E il M5s: "Su Italicum Renzi minaccia di porre la fiducia. Prima di lui solo Mussolini nel '23. Fossi iscritto al Pd straccerei la tessera".
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