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Economia. Bce: Italia spinge il clima di fiducia nell'Eurozona

La sede della BCE. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 30 APR. (AGI) - Dagli inizi del 2013 l'aumento della fiducia dei consumatori nell'area dell'euro e' stato sospinto soprattutto da Germania, Spagna e Italia. In questi ultimi due paesi, si legge nel Bollettino economico della Bce, il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori ha coinciso con un calo del tasso di disoccupazione. Nel suo ultimo bollettino economico, la Bce prevede una ripresa moderata nell'Eurozona, ma segnala anche che la disoccupazione resta alta. "Guardando oltre il breve termine - si legge nel rapporto - le misure di politica monetaria adottate di recente dal Consiglio direttivo, il basso livello dei corsi petroliferi e il deprezzamento dell'euro dovrebbero contribuire ad ampliare e rafforzare gradualmente la ripresa. Al tempo stesso, nonostante i mercati del lavoro abbiano evidenziato ulteriori segnali di miglioramento, la disoccupazione resta elevata e il grado di capacita' produttiva inutilizzata dovrebbe diminuire solo gradualmente". "Gli andamenti nei mercati finanziari dell'area dell'euro in marzo sono stati influenzati soprattutto dall'avvio, il 9 del mese, del programma di acquisto di attivita' del settore pubblico in euro condotto dall'Eurosistema" scrive la Bce, secondo il quale "i rendimenti dei titoli di Stato si sono ridotti ulteriormente per tutte le scadenze e in gran parte dei paesi, mentre i corsi azionari e le valutazioni di altre tipologie di attivita' hanno registrato un aumento considerevole". La Bce prevede un'inflazione molto bassa nei prossimi mesi e in graduale aumento nel corso dell'anno. "Sulla base delle informazioni al momento disponibili - scrive il rapporto - l'inflazione dovrebbe mantenersi su livelli molto bassi o negativi nei prossimi mesi e poi iniziare ad aumentare con gradualita' nel prosieguo del 2015. Questo incremento graduale dovrebbe essere sostenuto dall'impatto favorevole delle misure di politica monetaria della Bce sulla domanda aggregata, dagli effetti esercitati dalla riduzione del tasso di cambio dell'euro e dall'ipotesi, incorporata nelle quotazioni dei future, di un lieve aumento dei corsi petroliferi nel periodo a venire".





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