Editoria. Operazione “Black Press Review”: Sequestro di edicole “on line” illegali e denuncia dei responsabili dalla Gdf
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Lo schema dell'operazione. (foto com.) ndr. |
di Redazione
ROMA, 28 APR. - Nell’ambito di una strategia sistematica di contrasto alla pirateria digitale, l’azione del
Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza questa volta si è rivolta al fenomeno
delle numerose edicole “on line”, allocate su server nazionali ed esteri (tra cui
Repubblica Ceca, Russia, Moldavia, Svizzera e Stati Uniti), che consentono a migliaia
di utenti del web, illegalmente, sin dalle primissime ore della giornata, di avere la
disponibilità, completa e gratuita, di tutti i quotidiani e periodici nazionali ed esteri, senza
corrispondere alcun compenso agli editori.
Con la concreta e fattiva collaborazione della FIEG (Federazione Italiana Editori
Giornali) e di alcune delle maggiori testate giornalistiche nazionali, in questa
occasione, le Fiamme Gialle hanno identificato alcuni hacker che, attraverso complesse
procedure tecniche, acquisivano indebitamente la copia digitale del giornale appena
realizzato dai vari quotidiani e non ancora mandato in stampa, per appostarlo sulle edicole
illegali. Anche una società che realizza servizi di rassegna stampa risulta interessata
all’indebito uso dei “file” digitali dei giornali rinvenuti sui siti pirata.
In queste ore, i Finanzieri delle Unità Speciali - dopo aver fatto ricorso, d’intesa con alcuni
quotidiani, ad apposite tecniche investigative, che si sono tradotte in veri e propri
pedinamenti digitali, ovvero in accorgimenti idonei ad identificare il percorso della copia
digitale del giornale, su delega della Procura della Repubblica e del G.I.P. del Tribunale di
Roma, stanno procedendo, su tutto il territorio nazionale, al sequestro/oscuramento di
19 siti/edicola ed alle perquisizioni locali nei confronti dei presunti responsabili.
Il fenomeno ha indubbi effetti negativi sul settore dell’editoria, che perde così ingenti
risorse, con ricadute occupazionali, frustrando il lavoro, spesso pericoloso e duro degli
operatori dell’informazione, che si vedono sottrarre, con un semplice “click”, il frutto del
proprio impegno quotidiano sul campo da soggetti che operano, illegalmente e senza
fatica, nel web.
Come accaduto in altri analoghi interventi repressivi, tra cui si annoverano le operazioni
dello stesso Comando Unità Speciali, denominate “Publifilm” (cinema), “Free
Magazines” (editoria), “Italian Black Out” (cinema e altri contenuti protetti) e “Match
Off” (diritti sportivi), anche in quest’occasione, secondo una recente impostazione
investigativa, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, si è proceduto ad
effettuare indagini finanziare tese, in un’ottica di approccio trasversale ai fenomeni
criminali che contraddistingue la Guardia di Finanza, a ricostruire il flusso delle risorse
generate dalla pubblicità appostata sulle edicole illegali, nonché a verificare la posizione
delle agenzie di raccolta pubblicitaria su internet. In merito, sono in corso interventi presso
primarie aziende nazionali, che risultano aver affidato ai siti pirata la propria pubblicità.
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