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Mostre. Ad Acquaviva la Personale del pittore Umberto Colapinto in Arte “ CUBER” sabato 11 aprile

Umberto Colasanto in arte 'Cuber'.  (foto GM) ndr.

di Anna Sciacovelli

ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA), 13 APR. - Affrontare uno studio, sull’opera del pittore Cuber, significa ripercorrere velocemente quarant’anni di vita vissuta, da un maestro, l’artista Umberto Colapinto. Camminare, tra il singolare intreccio di relazioni conoscenze e vita artistica di Cuber, richiede un’indagine basata principalmente su di un approfondimento e corrispondenza relazionale, con altri artisti conosciuti nel tempo. Un dato primario autobiografico, basato sui rapporti con i diversi relatori, che hanno in questo lungo e non facile percorso pittorico, esercitato la loro valenza, nelle loro esternazioni di plauso e no. L’artista, da sempre ha sentito il bisogno di documentare e analizzare ogni frammento della propria esistenza, al punto, da rendere visibili i propri e altrui pensieri, accomunati da esigenze artistiche. Per l’artista, ogni tratto d’unione, sono tocchi di colore, che sembrano essere indispensabili, per tracciare le fila di un racconto pittorico, che si dipana nel tempo e nelle infinite sfumature della personalità piuttosto complessa, dell’uomo pittore. Attraverso lo spazio-tempo, ripercorrendo anno dopo anno, lo snodarsi di un percorso artistico, le frequentazioni, gli spostamenti, le amicizie più intime, la pulsione e le complessità tecniche dell’artista, emerge e documentano con la sua opera, una personalità complessa, alla ricerca continua ed estenuante di un nutrimento per culturale per la mente e per lo spirito. La strada imboccata dal pittore Umberto Colapinto, si snoda nel graduale inserimento di esperienze artistiche, che si snodano tra interessi diversi intessendo una fittissima rete di relazioni e contatti, occasionali o prolungati nel tempo, che gli hanno consentito pur mantenendo salda, la propria autonomia fantastica e artistica, di entrare in contatto con tendenze diverse. Umberto Colapinto, conosce, assimila e reinterpreta, filtrandole, le diverse suggestioni sensoriali, attraverso l’influenza determinata delle sue fantasie, che si appalesano avvalorando il suo lungo percorso, dalle multiformità di sfumature. Il linguaggio, si caratterizza, infatti, oltre che per la ricchezza d’intrecci, con le sperimentazioni coeve, per la singolarità della personale ispirazione fino ad approdare a vividi accenti di lirismi sensibilmente affioranti, che rendono visibile e palpabile il proprio attaccamento alla vita. L’idea dominante, della fuggevolezza della vita, traspare attraverso ogni immagine inventata dall’artista, qualunque ne sia il tema. Molti sono gli incontri importanti e fondamentali del suo percorso nell’arte, acquisendo appieno la consapevolezza della giusta strada da percorrere, senza nulla tralasciare o trascurare. Nel suo “disordine” artistico nascono nuove tavolozze, dove il colore copre il segno, uguale o diseguale, che le rende diverse, anche come spettro di nuova “luce”. Il suo vagabondare, in cerca di bellezze naturali, lo rendono girovago irrequieto e a volte malinconico e pensieroso viandante, che spesso si abbandona alla meditazione, per appagare la propria ricerca, contemplando la bellezza estetica, della natura e degli uomini. Cuber dipinge, en plein air, usando la spatola, basta un colore materico, per dare una nuova espressione alle cose, basta la passionalità del Sud che si nota attraverso la sua ingenua passionalità e spontaneità e negli accordi cromatici emerge il suo naturale amore per il rosso sanguigno. Le suggestioni, presenti nei suoi quadri, sono sempre crescenti, gli stessi, esercitano un fascino particolare, sul fruitore, che si sofferma a osservare e valutare lo schizzo, il colore, la tela, l’unicità stessa dell’opera.





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