Salute. “Sandimmun Neoral” dal 15 aprile si compra a 85 euro. Niglio dell’ANED «La Regione Puglia si vergogni»
FOGGIA, 21 APR. - Sfogo? Rabbia? Richiesta? Di tutte e tre queste affermazioni è colmo un dottore. Lo è perché, come dirà, dal 15 aprile 2015, il farmaco salvavita “Sandimmun Neoral” non sarà più fornito gratis, agli aventi diritto con tanto di esenzione, dalle farmacie, bensì sarà soggetto a ticket sanitario pari a € 84, 57 e 31 euro in relazione alla posologia (100, 50 , 25 mg). Lo ha stabilito la Regione Puglia, in barba a tutte quelle regole di civiltà e umanità che un soggetto trapiantato che poi verrà sottoposto a dialisi. A denunciare il fatto è il dott. Francesco Niglio, delegato foggiano dell’ANED - Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto-.
Vi riportiamo fedelmente la sua “arringa”, condivisibile per l’altro.
«Vergogna è d'impeto la prima cosa che mi viene spontaneo pronunciare ai nostri amministratori dopo che il farmaco che vedete in foto dal 15 aprile il "SANDIMMUN NEORAL" farmaco salvavita che previene il rigetto dell'organo trapiantato è disponibile in farmacia per i trapiantati solo ed esclusivamente dietro il pagamento di ticket pari a € 84, 57 e 31 euro in relazione alla posologia (100, 50 , 25 mg). Va', altresì, doverosamente evidenziato per porre ancora l'accento sulla poca coscienza e sensibilità' di chi ci amministra che in Puglia non è nemmeno presente il generico .
Come trapiantato di rene e come con orgoglio di rappresentante di una associazione di trapiantati l'ANED , sicuramente nei prossimi giorni sarò' e saremo in prima linea a difendere i nostri diritti perché' sulla salute non vi può' essere alcuna recrudescenza economica o penalizzazione di alcuna natura . E' assurdo che si possa concepire una legge che sia mera speculazione sulla salute o meglio sul diritto alla salute. Credo sia un obbligo ricordare a chi ha avuto il coraggio di redigere questa assurda legge senza coscienza che il rigetto di un rene trapiantato è poi sicuramente ritorno in dialisi e quindi condanna ad una vita che tale non è fatta di sofferenza e tutto in nome di una politica che non è più' assolutamente servizio e tutela dei diritti più' elementari e primari quali la " Salute"....... E che essere in un lista di attesa ha significato per tutti noi trapiantati troppo spesso rinunciare ad una vita ma sopravvivere con un animo intriso di grande sofferenze in cui c'era troppo spesso solo per lo scoramento. Vergogna lo ripeto ad alta voce senza remore ma, altresì, chiedo che venga in breve tempo ritirata questa iniquo provvedimento».
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