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Scuola. Ddl “La Buona Scuola”, Gero Grassi (Pd) riassume i punti cardini

Il Ddl "La Buona Scuola" (foto) ndr.
Redazione di Foggia

ROMA, 9 MAG. - Ecco una breve scheda, seguita nella seconda parte da 8 domande e risposte,  a cura dell’On. Gero Grassi (Pd), sul Ddl "La buona scuola " che riassume le caratteristiche generali del provvedimento e fa il punto sul lavoro fin qui svolto dalla VII commissione 

A -Valutazioni generali 
Il ddl sulla buona scuola è uno dei provvedimenti più qualificanti dell'azione di governo poiché si pone l'obiettivo di innalzare la qualità della scuola, valorizzare il lavoro degli insegnanti e realizzare pienamente l'Autonomia scolastica.
Per realizzare questo progetto il governo ha stanziato 1 miliardo di euro per quest’anno e 3 miliardi dal prossimo anno, dopo anni nei quali erano state sottratte alla scuola pubblica risorse per 8 miliardi. 
Uno degli aspetti più significativi della "buona scuola" riguarda il piano straordinario di assunzioni dopo anni di tagli e interventi legislativi sbagliati. Nel 2006 il governo Prodi aveva elaborato un piano triennale di assunzioni che avrebbe consentito di assorbire il precariato esistente chiudendo le graduatorie. Tuttavia, il piano, dopo l'immissione di una prima tranche di precari, non è stato definitivamente attuato per il cambio di governo (Ministra Gelmini), per cui non solo non si è più assunto, ma sono stati tagliati migliaia posti, 80000 solo dal 2009 al 2011. Con questo ddl finalmente si torna a investire sull'istruzione. In particolare, si prevede l'assunzione a tempo indeterminato di 100.703 precari, in primo luogo quelli inseriti nelle GAE (che verranno finalmente chiuse), che hanno giuridicamente il diritto all'assunzione, ed i vincitori dell'ultimo concorso. Nelle scuole il prossimo anno lavoreranno 50.000 insegnanti in più rispetto all'attuale organico di fatto e soprattutto le scuole finalmente avranno un organico funzionale stabile. Saranno conservati gli scatti di anzianità e verranno investiti ulteriori 200 milioni per premiare il merito degli insegnanti. Per la formazione saranno stanziati  40 milioni e verrà definita per ciascun insegnante una card del valore di 500 euro l'anno per consumi culturali (libri, mostre, cinema, tecnologie). 
Per realizzare la piena attuazione dell’autonomia scolastica nel ddl si ridefinisce il ruolo del dirigente scolastico tenendo conto delle responsabilità che già ha e si definisce l'organico dell’autonomia, funzionale al piano dell’offerta formativa

B - Il Punto sui lavori della Commissione 
In Commissione ad oggi abbiamo esaminato e votato i primi 5 articoli e nei prossimi giorni completeremo l'analisi del provvedimento per arrivare, secondo il calendario deciso dalla Camera, al voto finale in aula  il 19 maggio. Devono quindi ancora essere esaminati in Commissione molti articoli che riguardano ulteriori nuove responsabilità del dirigente scolastico, il piano delle assunzioni, gli argomenti da affidare a deleghe successive ecc... Nel lavoro di commissione abbiamo svolto il nostro ruolo di parlamentari migliorando il testo pur mantenendolo intatto nella sua filosofia.
Come?
1) Il senso della riforma: l' art.1 riformulato contiene il senso del provvedimento, i suoi obiettivi e gli strumenti per realizzarli. Descrive quindi una scuola autonoma nella sua dimensione  organizzativa, didattica e di ricerca da realizzare entro un quadro di ampia collaborazione professionale, aperta verso il territorio, inclusiva.
2) Organi collegiali:  gli organi collegiali acquisiscono un valore aggiunto. Il collegio elabora piani triennali che saranno approvati dal consiglio istituto. Il che significa una maggiore partecipazione degli studenti e dei genitori
3)Organico dell' autonomia: Il potenziamento dell'organico non solo garantirà alle scuole più docenti e docenti stabili, senza cambi in corso d'anno, ma tutti i docenti  faranno parte dell'organico dell'autonomia avendo funzione di insegnamento, organizzazione, potenziamento, coordinamento, progettazione.  Nessun docente di serie a o di serie b
4) Si chiarisce che l'organico della autonomia si fonda sulle esigenze delle scuole, che richiedono gli insegnanti di cui hanno bisogno e si chiarisce il ruolo degli uffici scolastici regionali che li attribuiscono alle scuole
5) il curriculum dello studente: Finalmente gli studenti e le studentesse potranno scegliere quali discipline approfondire, oltre a quelle curricolari, grazie alle risorse delle scuole. Una scuola a misura di studente e delle sue potenzialità.

C - Approfondimento sul piano delle assunzioni 
Le assunzioni previste dal disegno di legge la buona scuola sono 100 mila (tutte a partire dall'anno scolastico 2015-2016). Inoltre, nel mese di ottobre 2015 verrà bandito un concorso per 60.000 posti (sul triennio 2015-2018). Al concorso potranno partecipare tutti i docenti in possesso di un titolo abilitante.
55 mila assunzioni sono quelle previste dal turn over sui posti vacanti e disponibili
la novità consiste nelle 45 mila assunzioni non previste dal turn over ma AGGIUNTIVE per il potenziamento dell'organico dell'autonomia. Grazie a queste immissioni in ruolo ogni scuola potrà beneficiare di un 8% in più per il miglioramento dell'offerta formativa.
Tutti i docenti che entreranno negli albi territoriali sono docenti di ruolo con un contratto a tempo indeterminato: nessuno potrà revocargli il contratto dopo 3 anni. I 3 anni, infatti, sono relativi all'incarico. Questo significa che nella definizione del piano triennale il dirigente insieme al comitato di valutazione individuerà dall'albo (i docenti iscritti agli albi sono esattamente quelli che servono alle scuole per coprire il fabbisogno e quindi nessuno resterà fuori) gli insegnanti che occorrono alla sua scuola e al potenziamento dell'offerta formativa. Si darà  così stabilità alla didattica e maggiori opportunità ai docenti. Qualora nell'albo non vi fosse il docente che serve alla scuola, si continueranno a reclutare i docenti dalle GI per supplenze annuali o superiori ai 10 giorni. In questo senso, non si può assolutamente dire che verranno licenziati gli insegnanti.
Infatti: 
- chi è nell'albo ha un contratto a tempo indeterminato 
- chi è nelle graduatorie d'istituto potrà continuare a fare le supplenze fino al prossimo concorso.
Un docente potrà iscriversi a più albi che avranno una dimensione ridotta rispetto al progetto iniziale e coincideranno con una rete di scuole.
Tutti i docenti che hanno superato i 36 mesi anche non continuativi potranno continuare ad insegnare. Infatti, nonostante la sentenza europea ci obblighi correttamente a risarcirli non prevede che essi vengano ulteriormente penalizzati. Per questo, in attesa del concorso, la norma del ddl che prevedeva lo stop a tutti i contratti di 36 mesi anche non continuativi su tutti i posti è stata modificata ed entrerà in vigore (divieto di reiterazione dei contratti a tempo determinato) a partire dall'entrata in vigore della legge.
È stato previsto inoltre un piano di mobilità straordinaria a partire dall'anno 2016 2017 su tutti i posti. In questo senso, i docenti che avranno il ruolo otterranno un'assegnazione provvisoria nell'attesa dell'attuazione del piano che consentirà a molti docenti in ruolo da anni di essere trasferiti vicino casa.

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Gero Grassi (Pd): “Domande e risposte per la Buona Scuola”

1)    Sono un docente di seconda fascia con 36 mesi o più su posti vacanti e disponibili. Potrò ancora lavorare?
Certo che potrai continuare a lavorare. In attesa del concorso da 60 mila che verrà bandito prima entro la fine dell’anno potrai continuare a svolgere supplenze superiori ai 10 giorni e nel 2015/2016 copriranno il fabbisogno di quelle classi di concorso ad oggi esaurite in GAE in attesa della successiva prova concorsuale (matematica, tecnologia, informatica, etc). L’art. 12 serve per non far entrare il nostro Paese in procedura di infrazione perché per troppi anni la cattiva politica ha lasciato in condizioni di precarietà il personale anche su posti vacanti e disponibili. L’art. 12 NON verrà applicato in modo retroattivo per non danneggiarvi.

2)    Sono un docente di ruolo, entro anche io nell’albo territoriale?
No, rimani titolare sulla tua scuola. Ti sposti su un albo territoriale solo in caso tu chieda e ottenga la mobilità territoriale.

3)    Sono un docente di ruolo, se chiedo il trasferimento entro nell’albo territoriale? E cosa succede se il trasferimento non va a buon fine? Vengo licenziato?
Assolutamente no. Rimarrai nell’albo territoriale e nella scuola dove stai insegnando. Infatti, nei vari albi territoriali il numero dei docenti iscritti corrisponderà esattamente al fabbisogno delle scuole. Per questo nessuno potrà restare fuori o essere licenziato.

4)    Sono un docente iscritto in Graduatoria ad Esaurimento. Una volta assunto sarò licenziato dopo 3 anni alla scadenza del POF triennale?
Assolutamente no. L’assunzione è a tempo indeterminato. E’ il Piano dell’offerta Formativa ad esser triennale. Questo significa riceverai un incarico dopo essere stato individuato all’interno dell’albo e comunque avrai una cattedra. Per tre anni non dovrai preoccuparti di perdere l’incarico, aumenteranno le possibilità di stabilità sulla scuola perché potrai essere impiegato su un organico più ampio visto che il fabbisogno non si calcolerà più su un organico di diritto ma su quello più ampio dell’autonomia.  Il 92% circa dell’organico rimane legato agli insegnamenti curricolari e al sostegno per cui, salvo cali vistosi negli alunni iscritti, ci saranno posti stabili nel tempo esattamente come oggi. 

5)    Sono un docente iscritto alle GAE. Se più scuole mi individuano nell’albo territoriale posso scegliere in quale andare?
Sì,  puoi assolutamente scegliere la scuola dove andare ad insegnare.

6)    Sono un docente iscritto alle GAE. Se nessuna scuola mi individua nell’albo territoriale vengo licenziato?
Assolutamente no. Riceverai l’incarico in una scuola dell’albo territoriale perché il numero dei docenti iscritti all’albo corrisponde esattamente al fabbisogno delle scuole.

7)    Chi elabora il nuovo piano triennale dell’offerta formativa? E’ vero che compete solo al dirigente?
Non è vero, infatti il piano dell’offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il Piano sarà approvato dal consiglio di circolo o di istituto". 

8)     Dopo il piano straordinario di Assunzioni, i docenti di ruolo che vogliono trasferirsi, resteranno immobilizzati?
No, con un emendamento PD si propone l'introduzione di un piano di mobilità straordinario per tutti i docenti, inclusi i docenti immessi in ruolo dopo il 2012, su tutti i posti dell'organico dell'autonomia. Per dare concreta praticabilità al piano, i docenti assunti nel 2015 avranno incarico annuale ed assegnazione definitiva all'albo o albi territoriale richiesto, dopo il completamento del piano di mobilità.



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