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Bari. La Polizia notifica un avviso di garanzia ai titolari del 'Nero Perla Cafè' per incendio volontario [CRONACA DELLA P.S. ALL'INTERNO]

Una 'volante' della Polizia di Stato'(Foto) ndr.

di Redazione

BARI, 23 GIU. (C. St.) - Nei giorni scorsi, a Bari, la Polizia di Stato ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari e contestuale avviso di garanzia, emesso dalla Procura della Repubblica di Bari, nei confronti dei due titolari del bar "Nero Perla Cafè", ritenuti responsabili, in concorso tra loro e con altra persona non identificata, dell'incendio volontario del citato esercizio commerciale situato nel quartiere "Libertà". L'incendio, di vaste proporzioni, scoppiato nella notte del 30 dicembre dello scorso anno, provocò l'esplosione delle serrande e delle vetrate e solo per mera casualità non fece registrare drammatiche conseguenze in danno di persone o automobilisti di passaggio. Le indagini, avviate nell'immediatezza dalla Squadra Mobile, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno vagliato ogni possibile ipotesi, nel concreto timore che dietro quell'incendio potesse celarsi una richiesta estorsiva da parte della criminalità organizzata. L'immediata escussione di potenziali testimoni, i rilievi tecnico-scientifici da parte dei Vigili del Fuoco e della Polizia Scientifica, l'acquisizione di immagini da telecamere poste alla sicurezza urbana e l'ausilio di presidi tecnologici, con l'attenta analisi di ogni tipo di documentazione acquisita, hanno svelato una realtà del tutto differente. Le indagini hanno accertato che il movente dell'incendio era da attribuire alla riscossione dei cospicui premi assicurativi. I titolari del bar, due fratelli di 32 e di 30 anni, quest'ultimo con precedenti di polizia per stupefacenti, infatti, avevano stipulato nei mesi precedenti due polizze con due differenti compagnie assicurative, una in particolare era stata stipulata nel 2014, nonostante il bar fosse attivo già dal 2011. Le investigazioni, inoltre, hanno, altresì, documentato i rapporti dei due fratelli con soggetti appartenenti ai clan "Mercante" e "Di Cosola", che potrebbero essere stati direttamente coinvolti nell'organizzazione dell'incendio. Il paziente lavoro investigativo, dunque, conclusosi con il citato provvedimento dell'Autorità Giudiziaria, ha posto in risalto come non si sia trattato di un evento ricollegabile all'odioso quanto diffuso racket delle estorsioni, ma invece di un singolo episodio sconsiderato, posto in essere da insospettabili truffatori. 
I controlli della polizia di Stato sulle strade. (foto com.) ndr.

POLIZIA DI STATO CONTINUA IN PROVINCIA I SERVIZI SPERIMENTALI DI CONTROLLO “SU STRADA” NEI CONFRONTI DEI CONDUCENTI ALLA GUIDA SOTTO L’EFFETTO DI SOSTANZE STUPEFACENTI AVVIATI SUL LUNGOMARE DI BARI NEL MESE DI MAGGIO

La notte del 21 giugno nella zona di Monopoli - Capitolo, dove sono ubicati numerosi locali e discoteche teatro, specie nella stagione estiva, della “movida” pugliese, sono continuati i controlli sperimentali nei confronti di conducenti alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, iniziati il 30 maggio 2015 sul lungomare di Bari. Al servizio hanno preso parte 5 pattuglie della Polizia Stradale di Bari, il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Monopoli con la Volante e la Squadra di Polizia Giudiziari e due medici dell’Ufficio Sanitario Provinciale della Questura di Bari i quali all’interno di un ufficio mobile di polizia e dell’ambulanza hanno proceduto con Kit diagnostici al controllo preliminare della presenza di stupefacenti o sostanze psicotrope mediante analisi di campioni di saliva e, in caso di test di screening positivo, al prelievo di campioni di fluido del cavo orale per le analisi di conferma e verifica che vengono effettuate a Roma presso il Centro di Ricerche di Laboratorio e Tossicologia Forense della Direzione Centrale di Sanità del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Nel corso del servizio sono state controllate 76 persone e 56 veicoli i cui conducenti sono stati tutti sottoposti a test di screening alcol con i precursori che valutano la presenza di alcool nell’aria espirata; numerose le persone positive al precursore che sono state sottoposte all’etilometro; 10 le patenti ritirate ad altrettante le persone sanzionate per guida sotto l’effetto di alcool. Una di queste è risultata positiva anche al test di screening stupefacenti (in particolare a cocaina e cannabis) che, in caso di conferma della positività attraverso le analisi di laboratorio di verifica, sarà denunciata per guida sotto l’influenza di stupefacenti. L’obiettivo di questo nuovo modello operativo messo in atto dalla Polizia di Stato è quello di incrementare l’attività di verifica e controllo delle condizioni psicofisiche dei conducenti correlate all’uso di sostanze stupefacenti e di alcool e di eseguire controlli più veloci ed efficaci nei confronti dei conducenti per accertare la guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti sulle strade. L’attività di controllo sperimentale avrà la durata di tre mesi e proseguirà in 19 province dislocate in tutto il territorio nazionale (oltre a Bari sono interessate Roma, Napoli, Bologna, Novara, Bergamo,Brescia, Padova, Verona, Trieste, Savona, Forlì e Cesena, Ancona, Ascoli Piceno, Perugia, Pescara, Teramo, Messina e Cagliari) con cadenza settimanale nei fine settimana dei mesi di giugno, luglio e agosto. La novità è nel fatto che al fianco dei poliziotti ci sono i medici e il personale del ruolo sanitario della Polizia di Stato per superare le difficoltà, soprattutto organizzative, che si incontravano nell'iter dei controlli, in particolare per l'accompagnamento delle persone presso le strutture ospedaliere. Ciò avviene grazie alla collaborazione tra medici e sanitari delle Questure e personale della Polizia Stradale ed all’impiego di questi primi "droga test" che verificano la presenza di sostanze in tempo reale nel corpo di chi è stato fermato sulla strada. Di questi particolari strumenti ce ne sono 1800, donati dalla fondazione ANIA per la sicurezza stradale, ma sono destinati ad aumentare. Funziona così: se gli operatori di Polizia hanno sospetti sull'alterazione del soggetto fermato e sul fatto che non sia causata solo dall'alcol, dopo aver eseguito l'alcoltest, lo sottopongono a un cosiddetto strumento "precursore", un macchinario elettronico che in pochi minuti analizza la saliva. Se il risultato di questa analisi risulta positivo, i medici della Polizia di Stato effettuano un ulteriore prelievo di saliva da spedire ai laboratori di analisi del Centro di Ricerche di Laboratorio e Tossicologia Forense della Direzione Centrale di Sanità del Ministero dell’Interno in Roma. Dopo due o tre giorni l'esame darà un responso inconfutabile. Nel frattempo la patente viene ritirata e, se l'auto non è intestata ad un'altra persona, verrà sequestrata anche la vettura. L’importanza di questa campagna, che consente di controllare in tempo reale e su strada anche gli automobilisti che guidano in stato di alterazione da assunzione di stupefacenti, si coglie guardando i dati del primo quadrimestre del 2015: in tale periodo sono state controllate 496.953 persone delle quali 552 sanzionate per guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti e 8.295 per guida in stato di ebbrezza alcolica. Ogni anno oltre un milione di persone perde la vita sulle strade di tutto il mondo, più di tremila in Italia; la guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti è una delle principali cause di incidenti.







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