Religione. Giugno 2015: gli islamici danno il via al Ramadan
Giugno 2015, inizio del ramadan. (foto) ndr. |
di Redazione
BARI, 17 GIU. - La Comunità islamica di Puglia, come del resto tutte quelle musulmane del mondo, si stanno preparando ad un importante appuntamento religioso che si osserva una volta all’anno in tempi stabiliti dagli astri. Stiamo parlando del Ramadan, mese nel quale si pratica il digiuno, ovvero il nono mese dell’anno della durata di 29 o 30 giorni. In arabo Ramadan vuol dire “mese caldo” per indicare un particolare periodo legato al ciclo solare e quindi l’estate. E’ un cardine fondamentale della Sunna del Profeta Mohammed (Pace e Benedizione su di Lui) e quest’anno dovrebbe iniziare il 18 giugno e terminare il 17 luglio. Il giorno esatto di inizio del Ramadan è difficile stabilirlo perché si rispetta il ciclo lunare, sia per l’inizio sia per la fine. Gli uomini, secondo il Corano, possono solo matematicamente prevedere una data ma tutto è affidato ad Allha e alla sua onniscienza.
Questo accade perché il calendario islamico è costituito da 354 o 355 giorni (10 o 11 giorni in meno rispetto all’anno solare) il Ramadan non coincide con l’anno solare e per questo solitamente coincide con una stagione sempre differente.
Nella Moschea di Bari, in via Michele Cifarelli 28/C, fervono i preparativi dei fedeli per dare il via ad un periodo di intensa preghiera e purificazione del corpo e dello spirito. Un periodo atteso la cui sacralità è fondata sulla tradizione già fissata nel Corano, secondo il quale, proprio in questo periodo Maometto avrebbe ricevuto una rivelazione dall’arcangelo Gabriele.
Dunque, l’elemento caratterizzante del Ramadan è il digiuno che rappresenta il quarto dei cinque pilastri dell’Islam. E’ d’obbligo, infatti, digiunare in questo mese “sacro” dall’alba al tramonto, anche se nella vita privata non sussiste alcun obbligo.
Obiettivo dell’astenersi dal bere, mangiare, fumare e praticare attività sessuale è quello di permettere al musulmano di purificarsi da tutto ciò che è materiale ovvero portatore nel corpo e nell’anima di pensieri, azioni corrotte e sgradevoli. Secondo quanto stabilito dal Corano chi non è in grado di digiunare per malattia o perché in viaggio potrà essere dispensato dal precetto a patto che dovrà recuperare il mese di digiuno appena sarà possibile.
Alcune eccezioni riguardano anche le donne incinte o che allattano, i bambini e i malati cronici: potrebbero evitare il digiuno ma, ai fini della purificazione, potranno fare opere di carità in base alle proprie disponibilità . Ad esempio, potranno sostenere economicamente persone bisognose a prescindere da religione, gruppo etnico e convinzioni civili e morali. Sono esonerati anche i musulmani in viaggio e le donne durante il ciclo anche se dovranno farlo in seguito.
Al calare del sole, quindi al tramonto, il digiuno si interrompe cominciando a mangiare un dattero, così come solitamente faceva il Profeta Mohammed (Pace e Benedizione su di Lui).
“Ogni anno viviamo il Ramadan come una grande occasione che il Profeta Mohammed (Pace e Benedizione su di Lui) offre ai musulmani – ha dichiarato l’Imam della Comunità Islamica di Puglia Rabdul Rahman – perché questo periodo ha un significato spirituale molto forte per noi. Il digiuno, infatti, non deve essere interpretata come una privazione ma un’opportunità per trasmettere all’uomo l’autodisciplina, il senso di appartenenza ad una comunità , la pazienza e l’amore per Dio. Non solo, astenersi da alcune cose che possiamo avere tutti i giorni –ha ribadito l’Imam – aiuta i musulmani a ricordarsi che l’essere umano, se lo desidera, è in grado di privarsi di qualcosa che può essere superfluo. E in questo caso non mi riferisco alle cose materiali ma soprattutto spirituali come ad esempio sentimenti di rabbia, rancore e odio. Dunque il Ramadan –conclude l’Imam – apre ogni anno i cuori dei musulmani alla purezza e alle buone azioni mettendo da parte azioni che inducono a discorsi sconvenienti, pettegolezzi, maldicenza o qualunque azione che possa suscitare ira o angoscia”.
Il Ramadan si conclude con una vera e propria feste denominata Id al-fitr, ovvero la festa dell’interruzione del digiuno detta anche la “festa piccola”. Un evento che la Comunità Islamica di Puglia sta pensando di celebrare con una grande manifestazione alla quale saranno invitati non solo i musulmani di Puglia ma anche numerose autorità civili e politiche della nostra regione.
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