Terlizzi (Ba). Il consigliere Di Tria lascia il Pd. In consiglio farà parte del Gruppo Misto
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Il consigliere Di Tria. (foto com.) ndr. |
di Massimo Resta
TERLIZZI (BA), 29 GIU. – Dopo le dimissioni dalla carica di consigliere comunale del capogruppo del Pd Michele Berardi, un’altra tegola si abbatte sul partito di Renzi e sull’opposizione di centrosinistra. Il consigliere comunale Vincenzo Di Tria, ex sindaco della città dei fiori, lascia il Pd, aderendo in aula consiliare al gruppo misto. L’annuncio è stato dato dall’ex primo cittadino terlizzese con un post pubblicato in un social network. “Già da tempo – scrive Di Tria - mi interrogavo sulla mia collocazione in questo partito sempre più trasformato, sempre più diverso da quel soggetto politico di sinistra sognato da tanti militanti dei Ds come me, che avevano accettato la sfida di confluire in una nuova aggregazione più capace di adattarsi alle mutate esigenze della società italiana, più moderna e meno permeata dalle ideologie del secolo scorso. La sfida è stata persa – pensa Di Tria. Il grande partito della sinistra italiana non è mai nato e chi ha continuato ad ispirarsi ai valori tipici della sinistra italiana è diventato minoranza irrilevante, in un partito che assume sempre più le sembianze di un partito di destra, che non dialoga con il suo mondo, che aborrisce la concertazione con le forze sociali, che umilia chi la pensa diversamente e che non valorizza ma schiaccia le diverse opinioni. Vogliamo parlare del Jobs Act? O della Buona Scuola di Renzi? Ecco, la riforma della scuola per me è stata proprio la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Una riforma senza confronto, con una finta condivisione sul web e una totale assenza di concertazione con sindacati e forze sociali. Una riforma che aggredisce e disarticola la scuola pubblica così come la Costituzione Repubblicana l’ha definita, e che è ostile alla stragrande maggioranza del corpo docente e degli stessi utenti. Ed ecco che nonostante il campanello d’allarme dei risultati delle consultazioni regionali – prosegue Di Tria - nonostante gli addii sdegnati di Civati e di Fassina, è giunto l’ennesimo atto di arroganza e di spavalda protervia di un Presidente del Consiglio che è anche segretario del partito e capocorrente del gruppo egemone nel Pd, che ha imposto al Senato il voto di fiducia sul maxiemendamento della riforma. Il tutto mentre le piazze ribollivano della nostra gente incazzata nera. Ne ho abbastanza – conclude l’ex consigliere comunale del Pd - non voglio più essere confuso con questo Pd. Sono stato tra i fondatori del Partito a Terlizzi, mi rattrista guardarmi indietro ma mi angoscia ancora di più guardare avanti e vedermi ancora lì. Nel prossimo consiglio comunale annuncerò la mia uscita dal gruppo consigliare del Pd”.
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