Viabilità. Tratturi, si possono valorizzare in provincia di Foggia
FOGGIA, 27 GIU. - Il quadro della situazione fotografata dalla guida ambientale escursionista Pietro Caforio
Si possono valorizzare e far rivivere i tratturi foggiani con una serie d’interventi che ripristino i luoghi lungo i quali si sono spostati per secoli uomini e greggi.Per questo, se in una precedente intervista era emersa la situazione pugliese, questa volta Ambiente Ambienti ha voluto osservare quella della provincia di Foggia. Si tratta di un territorio privilegiato, nel quale è stata registrata una concentrazione piuttosto consistente (circa l’80%) di tratturi e che per secoli è stato il centro del fenomeno della transumanza. Basti pensare che la “Carta Generale dei Tratturi” del 1912, ancora oggi conservata presso l’Ufficio Parco Tratturi di Foggia ha censito 12 tratturi, dei quali quelli più importanti sono larghi circa 111 metri e denominati “Regi”.
Un occhio decisamente attento per fare un’analisi di questo tipo non poteva che essere quello di Pietro Caforio, guida ambientale escursionista, al quale abbiamo rivolto qualche domanda.
La provincia di Foggia ha il maggior numero di tratturi di tutta la Puglia. Quale è la consistenza di questo patrimonio?
«Certo, il territorio della provincia di Foggia registra la presenza di ben 4 tratturi regi. Prima di tutto c’è quello che univa L’Aquila a Foggia ed è anche denominato “Tratturo del Re” o “Tratturo Magno” e con i suoi 244 chilometri di lunghezza è il più lungo tratturo italiano. Poi il Tratturo Regio Celano-Foggia con i suoi 200 chilometri di lunghezza è il secondo dell’Italia meridionale. Il suo è il percorso più interno tra i principali tratturi, portandolo ad attraversare zone non densamente abitate. A Lucera riceve la confluenza di quello Castel di Sangro-Lucera, e quest’ultimo è interconnesso con il Pescasseroli-Candela. Il Tratturo Regio Castel di Sangro – Lucera con la sua lunghezza di circa 130 chilometri si colloca tra i principali tratturi dell’Italia meridionale. Questo tratturo si interconnette con il Pescasseroli-Candela e nei pressi di Vigna Nocelli si raccorda con il Celano-Foggia. Questo sistema di vie verdi rappresenta un grande patrimonio naturalistico, storico e culturale»
Ma sono adeguatamente valorizzati?
«Attualmente i tratturi in molte zone risultano trasformati da coltivazioni agrarie, strade statali e provinciali realizzate sui tratturi e zone sdemanializzate».
La guida ambientale escursionista Pietro Caforio
La guida ambientale escursionista Pietro Caforio
Secondo lei, si possono valorizzare? Cosa si può fare? Sono apprezzati?
«E’ possibile valorizzarli ripristinando lo stato dei luoghi e creando dei percorsi alternativi alle zone che insistono su strade. E’ necessario collocare sul tracciato dei segnali indicatori, bacheche didattiche, stampare carte con l’indicazione del percorso, favorire la presenza di zone di sosta magari ristrutturando le antiche taverne».
Si possono mettere iniziative in cantiere?
«E’ possibile favorire il ripristino della transumanza, magari con una serie di accordi o convenzioni con gli allevatori, agevolare la pratica del trekking sui tratturi a piedi, a cavallo, in bici ed incentivare progetti didattici con le scuole».
Pubblicato da Pierluigi De Santis sul portale www.ambienteambienti.com
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Nella foto c'è la testimonianza di quanto scritto.
S.S. 16, confine naturale tra Abruzzo e Molise. Proprio in questo preciso punto c'è questo cartello che indica lo storico Tratturo L'Aquila - Foggia. Patrimonio inestimabile, spesso dimenticato, della cultura e storia della transumanza, questo tratturo con i suoi protagonisti, pastori, commercianti, pellegrini, viandanti, ha caratterizzato usanze, tradizioni, culture delle popolazioni abruzzesi, molisane e pugliesi lungo il suo percorso. Rivalutare i Tratturi significa preservare la storia e ricordarla e renderla fruibile ai nostri figli. [N. B.]
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