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Bari. Normativa antimafia: confiscati beni per oltre 500.000 euro a Emiliano Francavilla dalla Gdf

L'immobile sequestrato. (foto Gdf.) ndr.

di Vito Ruccia

BARI, 7 LUG. - In data odierna, a Foggia, militari del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Bari ed agenti dell’Ufficio Misure di Prevenzione e Sicurezza della Questura di Foggia, a seguito di complesse indagini patrimoniali svolte dagli specialisti della Guardia di Finanza, hanno proceduto all’esecuzione del provvedimento di confisca del patrimonio del noto malavitoso foggiano Emiliano Francavilla, classe 1979, disposto dal Tribunale di Foggia - Sezione Misure di Prevenzione. La misura ablativa nasce da una proposta del Questore di Foggia, dott. Piernicola Silvis. In particolare, si tratta di un appartamento finemente arredato con giardino e cantina e di un’autovettura per un valore complessivo di oltre 500.000 euro, già sottoposti a sequestro lo scorso 19 febbraio, nella disponibilità di Francavilla, soggetto considerato “socialmente pericoloso”, nell’accezione del Codice antimafia, alla luce dei numerosi e gravi precedenti penali e di polizia, denotanti una spiccata dedizione al crimine fin dal 2002: associazione di tipo mafioso, lesioni personali, estorsione, truffa, porto abusivo d’armi, falso, ricettazione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, violenza privata, danneggiamento, favoreggiamento, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti. Emiliano Francavilla, ritenuto un esponente di spicco della Società foggiana, è attualmente detenuto in virtù di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari in data 06.06.2012 nell’ambito dell’operazione “Baccus” condotta dalla Squadra Mobile di Foggia e dal G.I.C.O. di Bari, in relazione al reato di associazione per delinquere finalizzata all’usura, estorsione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, nonché in forza dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla stessa Autorità Giudiziaria in data 05.07.2013, nell’ambito dell’operazione “Corona”, eseguita dai carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Foggia, in relazione ai reati di associazione mafiosa, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti, violenza privata, estorsione, danneggiamento e detenzione e porto illegale di armi. Le indagini eseguite dai finanzieri, che sono consistite nella valorizzazione in chiave patrimoniale degli elementi acquisiti nelle indagini penali, nonché nell’esame, nel confronto e nell’intreccio di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso alla Guardia di Finanza (es. Anagrafe Tributaria, Anagrafe dei rapporti finanziari e applicativo Molecola dello S.C.I.C.O.), hanno permesso di verificare l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità del pregiudicato e la sua capacità economica. Nello specifico, gli accertamenti hanno portato a dimostrare che Francavilla, dal 2007 al 2012, a fronte di redditi leciti per circa € 280.000,00 aveva sostenuto spese ed investimenti per oltre € 500.000,00. Riguardo alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata, da tempo si è evidenziata l’importanza dello strumento delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, capaci di limitare gli spostamenti dei malavitosi sul territorio e soprattutto, sul piano patrimoniale, di incidere sulla loro ricchezza nonché di determinare una “perdita di immagine e di prestigio” agli occhi dei loro adepti. Obiettivo strategico di primaria importanza è, infatti, quello del contrasto alle proiezioni economiche della criminalità, mediante l’aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie riferibili direttamente o indirettamente alle organizzazioni delinquenziali, nonché alle loro capacità di infiltrazione nel tessuto produttivo.





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