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Bari. “Operazione Redde Rationem” della Gdf: Sequestrati immobili e conti correnti nei confronti di societa’ e amministratori di un gruppo industriale di Casarano (Le), su disposizione della Corte dei Conti Puglia

Una pattuglia della Gdf. (foto Gdf) ndr.

di Vito Ruccia

BARI, 9 LUG. - Su richiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari, la Sezione Giurisdizionale per la Puglia ha disposto il sequestro conservativo di 44 immobili in provincia di Lecce (29 fabbricati e 15 terreni) e 29 conti correnti bancari e postali intestati ad amministratori, ex amministratori e società, riconducibili ad un noto Gruppo industriale di Casarano (LE), operante nel settore delle calzature. L’attuale sequestro patrimoniale trae origine da un’indagine di polizia giudiziaria svolta dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari (c.d. “operazione Old Machine”) su delega della Procura della Repubblica di Lecce, in ordine ad una grave condotta fraudolenta perpetrata, in danno della Regione Puglia, da alcune società facenti parte di quel Gruppo. In quella circostanza, nel marzo 2013, fu eseguito il sequestro preventivo per equivalente di beni mobili, immobili e valori mobiliari per un valore di circa 15 milioni di euro. Dalle complesse indagini eseguite, era emerso, infatti, che le società coinvolte, attraverso l’utilizzo di artifizi e raggiri, avevano ottenuto indebitamente dalla Regione Puglia contributi pubblici di natura comunitaria pari a circa 4,5 milioni di euro destinati alla realizzazione di nuovi impianti produttivi, nonchè beneficiato di sgravi contributivi non dovuti concessi dall’I.N.P.S. per l’assunzione di personale in mobilità pari a circa 6 milioni di euro. Notiziata della vicenda anche la Procura Regionale della Corte dei Conti, questa ha delegato alla Guardia di Finanza ulteriori accertamenti, al fine di meglio delineare una eventuale notitia damni; all’esito, ha quindi ritenuto sussistente un danno erariale pari ai contributi comunitari indebitamente percepiti (4,5 milioni di euro). La Procura contabile pertanto, diretta dal dott. Francesco Paolo Romanelli, in relazione al pericolo che gli imputati, nelle more della definizione del giudizio di responsabilità, potessero disfarsene, ha richiesto, tramite il vice Procuratore Generale Carlo Picuno, l’odierno sequestro di beni “ante causam” quale garanzia patrimoniale nei confronti dell’Erario. La Sezione Giurisdizionale per la Puglia, con provvedimenti del Presidente, dott. Francesco Lorusso, nel condividere l’impianto probatorio degli organi inquirenti, ha disposto il richiesto sequestro conservativo dei menzionati immobili e conti correnti per un controvalore di 4,5 milioni di euro, prontamente eseguito dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari – Gruppo Tutela Spesa Pubblica, con la collaborazione di ufficiali giudiziari di Bari e Lecce. Destinatari del provvedimento ablatorio sono state cinque società insieme ad otto persone fisiche (tra amministratori ed ex amministratori delle medesime). A tutti i soggetti coinvolti è stata notificata, nel contempo, emessi dalla Procura contabile, anche una diffida al pagamento delle somme dovute all’Erario - oltre interessi e rivalutazione monetaria – ed un invito a dedurre.





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