Trani (Bat). Scoperti nascosti in uno sgabuzzino 19 lavoratori “in nero” dalla Gdf
Il laboratorio sequestrato. (foto Gdf) ndr. |
di Vito Ruccia
TRANI (BT), 10 LUG. - I Finanzieri della Compagnia di Trani hanno intensificato la loro azione di controllo nel settore del sommerso da lavoro verso quelle imprese sospettate di violare le regole del libero mercato facendo ricorso a lavoratori “in nero”, specie nel distretto delle confezioni e delle calzature.
I riscontri sono stati eseguiti nell’ambito della task force costituita dalla Prefettura di Barletta Andria Trani, che vede operare congiuntamente diversi attori istituzionali: INPS, Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPESAL), Direzione Territoriale del Lavoro e singole Forze di Polizia.
Nel corso di queste ispezioni, presso un opificio situato nel territorio di Bisceglie, le Fiamme Gialle hanno scoperto che, oltre ai 15 lavoratori regolari, ve ne erano ulteriori 19 “in nero”, privi di qualsiasi tutela previdenziale ed assistenziale, che il titolare dell’azienda aveva “nascosto”, all’interno di uno sgabuzzino per proteggerli dagli sguardi dei Finanzieri e dei Funzionari dello SPESAL.
L’attività si è conclusa con la constatazione di violazioni di natura fiscale. Inoltre, è stato accertato che i lavoratori prestavano la loro opera in condizioni particolarmente precarie, motivo per cui si è proceduto al sequestro preventivo dell’intero opificio per l’inosservanza delle norme sulla sicurezza.
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