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Cronaca. Rignano G.co, sulla presunta morte de bracciante immigrato indagano i Carabinieri

Raccolta dei pomodori (foto) ndr.
Redazione di Foggia

RIGNANO G.CO. (FG), 27 AGO. - Il caso è inevitabilmente rimbalzato alle cronache nazionali. Tutti i telegiornali delle reti nazionali ne stanno parlando. La notizia è stata data ieri dall'ANSA. Un immigrato, di circa 30 anni e originario del Mali (Africa occidentale), sarebbe morto circa due settimane fa nelle campagne di Rignano Garganico (FG). Il decesso sarebbe avvenuto accidentalmente.
Come ha detto all'ANSA  il coordinatore del Dipartimento Immigrazione della Flai-Cgil Puglia, Yvan Sagnet, l'immigrato potrebbe essere morto «Crollando all'interno di uno dei 57 cassoni di pomodori che aveva raccolto». Sempre secondo Sagnet  «Il corpo dell'uomo potrebbe essere stato occultato dai caporali» per poi essere sepolto nel ghetto dove viveva. Un'affermazione che ha subito allertato inquirenti e stampa che ora cercano la verità.
Ancora una volta il rosso del pomodoro diventa sangue umano.

Nei giorni scorsi, su delega della Procura della Repubblica di Foggia, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno avviato specifica attività d’indagine, volta a chiarire la fondatezza della notizia sulla scomparsa di un non meglio individuato cittadino del Mali, bracciante agricolo dimorante nel c.d. “ghetto di Rignano”.
In particolare, i Carabinieri hanno sentito, quale persona informata sui fatti, Jean Pierre Ivan SAGNET, sindacalista coordinatore regionale per l’immigrazione della FLAI-CGIL per la Regione Puglia, le cui dichiarazioni sulla vicenda, da ultimo, erano state diffuse da alcuni organi di stampa.
Lo stesso dichiarava ai carabinieri di non essere in possesso di alcuna informazione diretta e circostanziata sull’ipotetico evento, ma solo di aver appreso la notizia quale “voce” che circolava all’interno del ghetto, senza fornire alcun elemento utile a rintracciare testimoni o comunque persone in grado di raccontare fatti utili al prosieguo delle indagini.
Dalle investigazioni, tuttora in corso, emerge, allo stato, che non risultano decessi negli Ospedali della provincia di cittadini del Mali nel corrente mese di agosto. Emerge tuttavia che lo scorso 11 agosto, presso l’Ospedale di Foggia, veniva ricoverato, dopo essersi presentato autonomamente, un giovane cittadino maliano, bracciante agricolo dimorante nel “ghetto”, per motivi non riconducibili al lavoro nei campi. Lo stesso veniva dimesso nella giornata di ieri.
Sulla specifica vicenda ed, in generale, sul fenomeno del “caporalato” in provincia di Foggia continuano, incessanti, le attività ispettive coordinate dalla Prefettura di Foggia al cui interno opera una apposita task force e d’indagine coordinate dalla Procura della Repubblica.



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