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Monte Sant’Angelo (Fg). Cosa c’entra lo sport con i tagli comunali

Monte Sant'Angelo - lo storico quartiere Junno (foto) ndr.
di Nico Baratta

MONTE SANT'ANGELO (FG), 17 AGO. - Credo che il titolo, che può essere anche una domanda ai tre Commissari Prefettizi, sia lecita da chi riceve decine e decine di reclami per ottenere una risposta.
Tutti sappiamo che il Comune di Monte Sant’Angelo ha subito un duro attacco e gli inquirenti stanno lavorando per conferirle giustizia. 
Come sappiamo che il ricorso degli ex amministratori di Monte non tarderà ad arrivare, stabilendo responsabilità e giustizia verso chi ha “approfittato del mandato pubblico”. Tutte verità che devono emergere giacché sono anche antecedenti all’amministrazione sciolta. Qui non prevale la politica, ma il fare politica, dove la variabile è la persona, a prescindere dal colore politico e dalla casacca che indossa. Come credo che siano strumentali, a volte demagogiche, le critiche rivolte a l’uno o l’altro politico pur di accaparrarsi crediti elettorali. Tuttavia i “montanari” non sono stupidi e sapranno scegliere quando saranno richiamati alle urne.

La relazione del Ministero degli Interni è composta da 40 e più pagine, tutte molto dettagliate. Ovviamente, con la redazione, non sto qui a contestare l’operato ministeriale, ne tantomeno a difenderlo poiché altre città più blasonate come Roma, hanno subito l’onta della mafia in modo più palese e con arresti importanti. Tuttavia, il consiglio comunale di Roma è ancora in essere, anzi è stato rimodulato. Vabbè….

Focalizziamoci su Monte. Come detto il Prefetto di Foggia, con proprio Decreto n° 0024429 del 18.07.2015, ha sospeso il Consiglio Comunale di Monte Sant’Angelo in attesa del perfezionamento dell’iter procedurale del Decreto di scioglimento da parte del Presidente della Repubblica e della registrazione da parte della Corte dei Conti con contestuale nomina dei Commissari Straordinari Prefettizi. Contestualmente con il medesimo Decreto ha affidato la gestione amministrativa a una Commissione Prefettizia composta dai tre componenti: il dott. Andrea Cantadori, il dott. Alberto Monno e il dott. Sebastiano Giangrande. Queste tre persone reggeranno le sorti amministrative comunali fino a nuove elezioni. Il loro lavoro è già iniziato, scartabellando plichi e studiando minuziosamente ogni carta che riguarda la gestione della Res Publica. Di pari in passo, stanno conferendo dei valori a questi controlli, come per esempio il conferimento delle tasse, con percentuali e tagli a servizi cosiddetti secondari. Tra questi, da quanto si sta apprendendo e vivendo sulla pelle di molti montanari, vi sono i servizi sportivi.

Monte è sempre stato un centro garganico dove lo sport pullulava di giovani e atleti, allenatori e associazioni, centri sportivi che il Comune lasciava adoperare per pochi spiccioli. Difatti la gestione dei centri sportivi era in comodato d’uso alle associazioni che le utilizzavano. Un modus operandi che favoriva la pratica sportiva a tutti, anche a quelli che non potevano permettersi di pagare una parcella mensile. E questo era grazie al buon cuore di tanti allenatori che gratuitamente, attraverso le associazioni, si prodigavano per i giovani montanari vogliosi di fare sport. Oggi non è più così poiché i tre Commissari Straordinari Prefettizi hanno stabilito un prezzo per l’utilizzo di questi centri: pare 15 euro/ora, rispolverando una vecchia delibera comunale, obsoleta e impolverata. Considerando che ogni allenamento dura dalle 3 alle 5 ore giornaliere, le associazioni e i gruppi sportivi dovrebbero sborsare più di 50 euro al dì, una somma impossibile da sostenere per 5 giorni la settimana. Una somma che obbligherebbe associazioni e i gruppi sportivi a far pagare agli atleti parcelle esose, tali da indurli ad abbandonare l’attività sportiva. Inoltre, c’è da dire che tutti gli impianti sportivi di Monte, da quanto mi è stato detto da fonti importanti e ufficiali, non avrebbero l’agibilità. Se fosse così dovrebbero essere chiusi all’istante e non continuare a fare attività con le nuove parcelle imposte dai tre Commissari Straordinari Prefettizi che conoscono bene la situazione.

Quello che si vuol dire umilmente ai tre Commissari Straordinari Prefettizi è che Monte già è stata martoriata da un Decreto Ministeriale Antimafia; se chiudessero anche i centri sportivi sarebbe una mannaia sul collo di chi vuole riscattarsi con lo sport, invece di ritornare in strada, e tutti sappiamo che li la manovalanza è ricercata come manna dalla mala organizzata. Ma mantenere aperti quei centri sportivi vuol dire anche non far sostenere ad associazioni e i gruppi sportivi somme onerose.

Meditiamoci su poiché Legalità non è solo applicazione a menadito dei codici amministrativi e penali.

Ad Maiora!




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