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Pd: Cuperlo a Staino, "rischiamo di trovarci separati senza dircelo"

Cuperlo. (foto Agi) nd.

di Redazione

ROMA, 11 AGO. (AGI) - "Caro Sergio, non sono di gomma. Linguaggio e asprezza del giudizio lasciano il segno. Per parte mia fatico nell'accordarmi a toni che non siano di rispetto e conservo l'affetto per un'amicizia da non bruciare malgrado tutto". Cosi' Gianni Cuperlo, in una lettera all'Unita', risopnde alle critiche rivoltegli dal papa' di Bobo dalle colonne dello stesso giornale. Cuperlo premette: "trovo sbagliato datare la nascita del mondo a stamane e sbianchettare la storia". E aggiunge: "Non ho da difendere nulla perche' non e' indietro che voglio tornare. Fino dal giorno dopo la vittoria di Renzi non ci siamo tirati fuori", "il mio problema non e' far cadere il governo che sostengo. Il mio problema e' quale Paese abbiamo in mente. E la domanda riguarda le ragioni di un partito e la sua natura". Per questo sono giunte le critiche al premier e segretario Pd. "Una svolta serve e in questi mesi non siamo riusciti a fare cio' che sarebbe stato necessario". "In questi mesi cose buone il governo ha fatto e altre ne annuncia, ma lo stesso premier - nota Cuperlo - sostiene che non basta. E allora non e' assurdo se da sinistra si chiede di avere piu' radicalita' e coraggio". "Ecco perche' il mio cruccio non e' Matteo Renzi. Il problema e' dove siamo diretti e in nome di che. Spiegarlo conta perche' se la risposta e' condivisa anche le differenze tra noi non saranno traumi". L'importante e' che che ci sia ascolto vero, perche' "senza stima reciproca, con campagne dal sapore denigratorio che sono piu' facili da supportare per chi di piu' potere dispone, ci si possa trovare distanti o separati senza neppure dirselo". "Anche per questo sono per tenere il ponte levatoio abbassato e cercare quel pizzico di verita' che c'e' in ognuno di noi, anche in chi oggi e' fuori da noi". "L'alternativa? C'e'. E' ricostruire il campo largo di un centrosinistra civico, dove il Pd non basta a se stesso e che per questo diventa perno di una coalizione con altri". Quanto alle riforme, "non sara' una deriva autoritaria ma un enorme pasticcio si'. Tanto piu' nel combinato con la nuova legge elettorale (e forse col senno del dopo non eravamo provocatori nel chiedere la possibilita' mica l'obbligo di apparentamento al secondo turno). Con un Senato ne' carne ne' pesce e con uno squilibrio di poteri che e' puro buon senso sanare. Come altri voglio la riforma e la voglio nel segno della fine del bicameralismo. Che altra prova dovremmo dare dopo che alla Camera non abbiamo votato l'articolo 2 ma in quell'Aula mutilata abbiamo comunque garantito a notte fonda il numero legale? Chiedo: si possono rimettere in ordine le cose? E non per l'interesse di una parte, ma nel nome di una idea dello Stato e della nostra democrazia". "E allora facciamo un accordo serio su questo e marciamo spediti". A sostegno di Cuperlo e' sceso in campo Roberto Speranza, leader della minoranza Dem. Nelle parole di Cuperlo, sottolinea Speranza, " C'e' dentro tutta la voglia di credere nel Pd senza rinunciare al proprio punto di vista". "Spero siano da lezione per tanti che in queste ore affermano rozzamente che il problema del Pd sia chi la pensa diversamente dal segretario. E spero che chiudano questa fase di attacchi anche personali, fuori luogo in un confronto politico sui contenuti di una riforma che riguarda la democrazia e non chi e' favorevole o contrario al governo che tutti noi sosteniamo".





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