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Andria (Bt). Scovato un “magazzino” di centraline eletroniche e parti meccaniche di auto rubate. Due arresti, denunciato anche un minore [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO]

Il materiale sequestrato. (foto cc.) ndr.

di Redazione

ANDRIA (BT), 10 SETT. - Un “magazzino” di centraline elettroniche e di parti meccaniche è stato scoperto l’altra sera ad Andria, nell’ambito di uno specifico servizio finalizzato al contrasto dei furti di autovetture organizzato dai Carabinieri della Compagnia di Andria, che hanno tratto in arresto un pregiudicato 42enne del luogo, con le accuse di ricettazione, riciclaggio e possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso. I militari, notato un casolare in stato di abbandono in contrada Punta Lavigna, hanno deciso di ispezionarlo, anche perché al loro arrivo, un individuo, poi riconosciuto in un sorvegliato speciale 34enne del luogo, si era dato a precipitosa fuga a bordo di un’Audi sw, nonostante l’alt intimatogli. Nel casolare gli operanti hanno trovato il 42enne che stava armeggiando con una delle parti meccaniche di autovetture e, in una stanza attigua, sono state rinvenute 61 centraline elettroniche, verosimilmente appartenenti ad autovetture di svariate marche, rubate, nonché numerosi attrezzi da scasso, il tutto sottoposto a sequestro. L’uomo è stato quindi tratto in arresto e, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, sottoposto agli arresti domiciliari. Nel frattempo, le pressanti ricerche diramate sul conto del sorvegliato speciale dileguatosi hanno permesso di rintracciarlo e trarlo in arresto più tardi. L’uomo dovrà rispondere di violazione degli obblighi imposti, atteso che nonostante l’alt intimato dagli operanti all’arrivo presso il casolare, si è dato alla fuga ponendosi alla guida di un’autovettura, sebbene non avesse la patente, revocatagli per effetto della sorveglianza speciale a cui era sottoposto. Per lui l’Autorità Giudiziaria di Trani ha disposto il trasferimento nel carcere locale. Nell’ambito dello stesso servizio, in contrada Pandolfelli, i militari dell’Aliquota Radiomobile hanno deferito in stato di libertà alla Procura per i Minorenni di Bari, per ricettazione, un 17enne del luogo, sorpreso mentre si accingeva a prelevare, nascosta tra la vegetazione, un’Alfa 147 risultata provento di un furto perpetrato la scorsa settimana a Trani. Il veicolo è stato poi restituito al legittimo proprietario. 

BARI (BA): RAPINA IL CELLULARE A RAGAZZA, ARRESTATO DA CC LIBERI DAL SERVIZIO 

Ha strappato un cellulare di mano ad una ragazza che in quel momento stava avendo una conversazione, ma bloccato da alcuni passanti e da militari dell’Arma liberi dal servizio, che lo hanno tratto in arresto. Si tratta di un 36enne campano, agli arresti domiciliari presso una comunità terapeutica barese, arrestato dai Carabinieri della Stazione di Bari Carrassi, con l’accusa di tentata rapina ed evasione. È accaduto l’altra sera in pieno centro a Bari, in via Sparano, quando una 22enne del luogo, mentre parlava al telefono, si è vista strappare di mano il cellulare da un individuo, il quale, nonostante il tentativo della vittima di evitare il furto, non ha esitato a strattonarla con violenza facendola cadere per terra. Alla scena hanno assistito alcuni passanti, nonché due carabinieri liberi dal servizio e una pattuglia di vigili urbani, che sono intervenuti immediatamente arrestando il ladro. Tratto in arresto, il 36enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la comunità, in attesa del rito direttissimo. La refurtiva, invece, è stata restituita alla legittima proprietaria. 

BARLETTA (BT): PRETENDONO DENARO DA CONNAZIONALE PER RESTITUIRGLI LA CARTA D’IDENTITÀ. ARRESTATI DUE RUMENI 

Hanno preteso 100 euro da un giovane connazionale per la restituzione della sua carta d’identità e per questo i Carabinieri della Compagnia di Barletta hanno tratto in arresto due rumeni di 41 e 26 anni, residenti a Barletta, con l’accusa di tentata estorsione in concorso. I due, entrati casualmente in possesso della carta d’identità di un loro connazionale 20enne, con l’incarico di restituirgliela, hanno pensato di far soldi imponendoli un pizzo da 100 euro in cambio del documento. Il giovane, per nulla intimoritosi, ha chiesto aiuto ai carabinieri, che giunti sul posto hanno rinvenuto il documento nelle tasche di uno dei due, traendoli in arresto. Su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, i due sono stati poi sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. Il documento, invece, è stato restituito al titolare.





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