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Frecciarossa a Bari. La propaganda incoerente dei politici

I moderni treni Frecciarossa. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 7 SETT. - Da giorni sui giornali si leggono dichiarazioni di esponenti politici del centro destra e centro sinistra che contestano la scelta di Trenitalia di far arrivare un treno Freccia Rossa a Bari e non fino al Salento. Anche il deputato della commissione trasporti della Camera dei Deputati, Diego De Lorenzis del M5S commenta la notizia ma in maniera del tutto differente rispetto i politici. "All'inaugurazione del nuovo Freccia 1000 ” - dichiara Diego De Lorenzis del M5S - “, mesi fa, Trenitalia aveva già dichiarato che quando questi avrebbero rimpiazzato i treni ETR 500, cioè i Frecciarossa, sulla linea AV Milano-Napoli e Milano-Venezia, e i medesimi avrebbero sostituito i Frecciabianca sulla linea adriatica e Napoli-Bari, aumentando la qualità del servizio “Freccia”. E' inoltre da evidenziare che il gruppo delle FFSS e in particolare RFI, la società che gestisce l'infrastruttura, stanno conducendo lavori di velocizzazione della linea adriatica da Bari a Lecce, chiudendo numerosi passaggi a livello e raddoppiando la linea Bari- Taranto.” “Le dichiarazioni di questi giorni dei partiti, invece” - incalza De Lorenzis - “ manifestano una visione campanilistica perché nessuno di questi politici pugliesi avevano mai espresso la necessità che questi treni arrivassero in Puglia, quando i 2 Frecciarossa fermavano ad Ancona; ricordo infatti che questa sperimentazione di Trenitalia, aggiunge due treni per la Puglia senza togliere nulla. Nessuno aveva mai dichiarato che Abruzzo, Molise e Puglia fossero Regioni di serie B o che l'Italia si ferma ad Ancona o che Trenitalia divide in due l'Italia intera. Tuttavia la questione più allarmante è che i politicanti di professione sono evidentemente assolutamente incompetenti a cominciare dal presidente della Regione Puglia. Emiliano e i suoi consiglieri, dovrebbero saper distinguere i servizi a mercato, quindi pagati interamente con la tariffa dei biglietti senza alcun contributo pubblico, come i Frecciarossa, dal servizio universale come gli Intercity, pagati in parte con i contributi pubblici, cioè dalle nostre tasse. Ci saremmo pertanto attesi da lui, come anche dall'ex assessore Capone, che la Regione, se ritiene davvero fondamentale questo servizio, sia disposta a pagare la parte necessaria a Trenitalia. Nessuna provincia pugliese ha ricordato alla Regione la proposta che il M5S fece un anno fa fa all'ex assessore al turismo Godelli per incentivare, con costo zero per la Regione, il turismo sostenibile, via ferro, tenuto conto che in Puglia la maggior parte dei turisti arrivano in auto e in aereo.” “Quello che più rammarica” - continua Diego De Lorenzis del M5S - “è la grande incongruenza di fondo: da oltre 20 anni tutti i Governi di centro-destra e centro-sinistra, hanno spinto per la privatizzazione dell'azienda (verrà presto quotata in borsa e venduta per far finta di ridurre il debito pubblico) e la liberalizzazione del servizio. Posso assicurare che i miei colleghi dei partiti, del PD o del centro destra, in commissione Trasporti mai hanno mosso un dito per aumentare il capitolo di spesa in bilancio dedicato a questo anzi hanno sempre votato a favore di nuovi tagli. I servizi a “mercato” tanto cari al centro-destra e attuati dal centro-sinistra del non eletto rottamatore, comprendono i treni Freccia e quindi l’azienda, come ha ribadito oggi l'AD Elia, prima di effettuare nuove corse, prende in considerazione la remunerabilità delle corsa e la possibilità di fare utili. Ecco perché risulta paradossale e incoerente che i politici si lamentino oggi degli effetti di scelte e decisioni intraprese da loro stessi o dalle loro formazioni politiche qualche tempo fa.” “Tornando alla situazione dei trasporti ferroviari per i Pugliesi” - aggiunge Diego De Lorenzis - “ è amaro constatare che la Regione Puglia nulla sta facendo per coprire adeguatamente le tratte ferroviarie regionali di propria responsabilità, come le tratte delle Sud-Est e delle Ferrovie Appulo Lucane, su cui la magistratura e la Guardia di Finanza indagano, anche grazie alle interrogazioni presentate dal sottoscritto in Parlamento, per la loro gestione che parrebbe troppo “allegra” e “irresponsabile”. La Regione Puglia per esempio potrebbe ancora dirci che finanzia il nodo Nord di Bari, l'elettrificazione delle tratte secondarie, le opere urbanistiche nei Comuni necessarie alla chiusura dei passaggi: tutte opere volte a velocizzare i treni in tutta la Puglia. Potrebbe utilizzare le risorse per acquistare nuovi convogli e migliorare pulizia, frequenza e puntualità dei treni e i collegamenti ferroviari che uniscono i capoluoghi di Provincia, i Comuni più popolosi, e anche tra questi da e verso i porti e gli aeroporti come succede in altre regioni europee dove i politici, invece di polemizzare inutilmente, fanno ciò per cui sono eletti.” “L’auspicio” - conclude il deputato leccese della commissione trasporti, Diego De Lorenzis del M5S - “è che le tutte le amministrazioni pugliesi, in primis la Regione, si impegnino seriamente affinché si migliori da una parte il servizio per i pendolari sulle tratte regionali e dall’altra garantiscano, coprendo i costi del servizio, che i treni Frecciarossa a lunga percorrenza arrivino fino a Lecce e a Taranto. C’è necessità di passare dalle chiacchiere alla risoluzione dei problemi dei pugliesi.” 

Diego De Lorenzis M5S





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