Attualità. Al via il percorso per modificare la legge regionale sulla Protezione civile
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Ruggiero Mennea |
BARI, 26 NOV. – Prima riunione, questa mattina, nell’aula del Consiglio regionale di via Capruzzi, del comitato regionale permanente di Protezione civile. L’incontro è stato utile per affrontare le proposte di modifica alla legge regionale 7/2014, ma anche per discutere le tematiche legate alla “legge delega” di riforma della Protezione civile nazionale, attualmente all’esame del Senato. Sono intervenuti i rappresentanti di ordini professionali e dei coordinamenti provinciali di volontariato di protezione civile, oltre ai responsabili delle Prefetture, dei Consorzi di bonifica e delle Province, Anci, Arif, Arpa, Autorità di bacino, Soccorso alpino speleologico, Croce rossa, vigili del fuoco.
A introdurre la questione è stato il presidente del comitato permanente, il consigliere regionale Ruggiero Mennea (Pd), che ha spiegato l’obiettivo: «Creare una Protezione civile “intelligente”, che sia un modello», ha detto. I soggetti intervenuti presenteranno, nelle prossime settimane, le loro proposte per la modifica della legge regionale. Così che alla terza riunione del comitato ci sarà la proposta elaborata dal servizio di Protezione civile, dopo aver tenuto conto di tutte le richieste e i suggerimenti.
Ai lavori ha partecipato Antonio Nunziante, vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla Protezione civile. «Per il 2016 sono stati trovati i fondi per il personale della Protezione civile», ha detto. «Voglio ricordare che, attualmente, nella sala operativa lavorano 20 persone che hanno acquisito in questi anni grande esperienza e professionalità. Per il futuro - ha concluso - bisognerà capire cosa succede con la dismissione delle Province e la ricollocazione del loro personale».
Mennea ha quindi tracciato la linea: «Bisogna costruire progetti multidisciplinari, che possano essere coordinati dalla Protezione civile sotto la presidenza della Giunta. Soprattutto nella programmazione finanziaria si rincorrono spesso progetti scoordinati, così che il rischio viene mitigato in parte e si perdono i finanziamenti. Il punto di avvio non può che essere la formazione di tutti i responsabili e gli operatori di Protezione civile, fino ad arrivare ai singoli cittadini. La seconda “gamba” che va rafforzata però è la prevenzione, altrimenti ci troveremo sempre a fare la conta dei danni. La Protezione civile che funziona è - ha concluso - è infatti quella che interviene il meno possibile”. (C. St.)
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