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Attualità. Dodici scatti dall'alto per il Calendario 2016 della Polizia di Stato

Il Capo della Polizia con l'autore degli scatti per il calendario
ROMA, 1 DIC. - Lo zenit, il punto più in alto, perpendicolare all'osservatore: è la singolare prospettiva dalla quale è stata immortalata l’operatività della Polizia di Stato per il Calendario 2016. Gli scatti sono di Massimo Sestini, il fotografo vincitore del World Press Photo 2015. Alla presentazione, avvenuta questa mattina a Roma, sono intervenuti il capo della Polizia, Alessandro Pansa, l’architetto Massimiliano Fuksas, l’astronauta Umberto Guidoni e il presidente dell’Unicef, Giacomo Guerrera.
«Riuscire a modificare il proprio punto di vista nella vita come nel lavoro – riconosce Pansa – costituisce un esercizio prezioso che regala a chi lo compie una visione nuova delle cose, sempre istruttiva e in qualche caso persino sorprendente. Massimo Sestini, che con questa sua raffinata creazione prosegue la serie dei “calendari d’autore” inaugurata lo scorso anno da Vittorio Storaro, è riuscito a cogliere da una prospettiva zenitale dodici momenti della vita della nostra istituzione. Queste immagini ci ricordano come sia sufficiente guardare le cose un poco più dall’alto per afferrarne la bellezza, l’armonia e insieme una complessità che magari fino a quel momento ci erano sempre sfuggite».
Un modo originale per ricordare l’impegno profuso dalla Polizia di Stato al servizio del Paese. «Con le nostre donne, i nostri uomini, nel nostro “esserci sempre” – ha aggiunto il Capo della Polizia di Stato – siamo chiamati ogni giorno a garantire la sicurezza dei cittadini e la difesa della legalità. Lo facciamo con i piedi per terra. Ma sempre pronti, anche noi, ad adottare prospettive nuove e diverse per capire anche quello che non è sempre facile vedere e comprendere».
La realizzazione del calendario della Polizia di Stato ha trovato, anche quest’anno, la partnership di Unicef grazie alla quale il ricavato della vendita è stato devoluto al Comitato italiano Unicef onlus per sostenere il progetto “Sud Sudan – protezione per i bambini vittime dell’emergenza umanitaria” al fine di garantire protezione e istruzione di base ai bambini sfollati. Dal 2001 ad oggi, grazie a questa consolidata partnership, sono stati complessivamente raccolti più di 2 milioni di euro e completati diversi progetti, di cui alcuni a sostegno dell'infanzia e contro lo sfruttamento dei minori in molti stati africani come Cambogia, Benin, Congo, Guinea, Repubblica Centro Africana. (C. St.)







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