Bari. Armi, tra cui anche un bazooka. Così, a bari, si preparavano alla guerra per la leadership all’interno del clan Di Cosola. I carabinieri arrestano quattro elementi di spicco [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO] [VIDEO]
di Redazione
BARI, 1 GEN. - I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Bari, su provvedimento del GIP del capoluogo pugliese, richiesto dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, nella notte hanno arrestato per associazione di tipo mafioso armata, quattro elementi di spicco del pericoloso clan “Di Cosola”. I riscontri delle indagini, durate mesi, hanno dato corpo alle circostanze riferite dai collaboratori di giustizia, che hanno intrapreso tale scelta a seguito degli esiti dell’indagine “Pilastro”, condotta dai Carabinieri di Bari, che il 21 aprile 2015 ha consentito di assicurare alla giustizia ben 64 affiliati ai “Di Cosola”, tra cui l’omonimo boss fondatore Antonio. Numerose armi, persino un bazooka (recuperate nelle campagne, lo scorso 21 ottobre) a disposizione degli odierni arrestati, per una probabile guerra di mafia in città volta alla “presa del potere”, sono state sottratte alla disponibilità della consorteria dagli investigatori, scongiurando il compimento di altri gravi fatti di sangue in città.
Questo in sintesi lo scenario entro cui si inquadra l’odierno blitz dei Carabinieri.
L’operazione “Pilastro”, che durante la primavera scorsa aveva di fatto quasi annientato il clan Di Cosola, ha creato le indispensabili premesse perché il boss dei boss, Antonio, decidesse di collaborare. Di qui altri pentimenti eccellenti a catena che hanno, nell’insieme, delineato un quadro dettagliato che è stato puntigliosamente riscontrato dalle indagini dei Carabinieri relativamente agli elementi più pericolosi rimasti in libertà, in contrapposizione agli storici nemici, gli ”Strisciuglio”.
L’intendimento della Direzione Distrettuale Antimafia è stato proprio quello di estrapolare, attraverso i riscontri dei Carabinieri, quegli elementi a carico dei quattro arrestati, allo scopo di agire con la consueta tempestività per evitare il ritorno in auge dei “di Cosola”, disinnescando la violentissima lotta sorta al suo interno, per acquisirne la leadership ed il controllo criminale delle aree d’influenza in Bari e provincia.
In particolare, è stata documentata l’accesa contrapposizione scoppiata tra le varie articolazioni interne ai gruppi criminali. Lo scontro era già sfociato, nel decorso mese di novembre, in due gambizzazioni.
I provvedimenti sono a carico di:
GUGLIELMI Luigi, 33enne di Bari, pluripregiudicato, affiliato al clan Mercante, il quale è accusato di “gestire” le attività illecite contro il patrimonio, su Bari e Bitritto, principalmente estorsioni e traffico di stupefacenti; ü MARTINELLI Giovanni, 48enne di Bari, già affiliato al Clan Di Cosola, pluripregiudicato, già condannato per associazione mafiosa, gerente del traffico di stupefacenti nella zona di Bari, Ceglie e Bitritto; ü GIURANO Carlo, 31enne di Grumo Appula (BA), affiliato a Luigi Guglielmi, pluripregiudicato; ü SIBILLA Alfredo, 29enne di Bari, affiliato al clan DI COSOLA, pluripregiudicato e “specializzato” nella gestione delle estorsioni, delle rapine, oltreché più volte arrestato per detenzione di armi.
ANDRIA (BT): SEQUESTRATI DAI CARABINIERI “BOTTI” DI CAPODANNO. UNA DENUNCIA
Deteneva in garage circa 40 kg di botti di fine anno e per questo è stato denunciato. A seguito delle direttive impartite dal Comando Provinciale di Bari, nel centro cittadino andriese, i carabinieri della Compagnia hanno intensificato l’attività amministrativa ed investigativa di controllo dei materiali pirotecnici. Oltre ai capillari e ficcanti controlli ai singoli ambulanti eseguiti negli ultimi giorni, nella giornata di ieri i militari della locale Compagnia hanno sequestrato 40 kg di materiale pirico illegalmente detenuto, consistente in artifizi pirotecnici e ordigni rudimentali. L’operazione è scattata nel primo pomeriggio, quando i militari dell’Aliquota Radiomobile, nel corso di regolare servizio perlustrativo, sono venuti a conoscenza da alcuni passanti di un probabile deposito abusivo di fuochi d’artificio, intravisto nell’autorimessa di un’abitazione, in via Fornaci. La successiva attività investigativa si sviluppava attraverso un servizio di osservazione dell’abitazione in questione e, successivamente, dopo aver intravisto il proprietario del garage giungere nelle vicinanze con indosso dei piccoli “bengala”, è scattata l’operazione. Nell’autorimessa, infatti, tra scaffalature e stipati alla meno peggio in piccoli ripostigli, sono stati rinvenuti diverse tipologie di artifizi pirotecnici per un quasi 30 kg e 25 ordigni artigianali del peso di 500 grammi ciascuno, per circa 12 kg. Questi ultimi, in particolare, sono risultati, per fattura e composizione, di elevatissima potenzialità lesiva, in caso di incauto maneggio. Al termine delle operazioni di sequestro e di bonifica dell’area – peraltro abitata da diverse persone, ignare della piccola santabarbara allestita nell’autorimessa – il proprietario, un 36enne incensurato del luogo, in possesso di regolare autorizzazione per la vendita di fuochi d’artificio, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Trani con l’accusa di commercio abusivo e omessa denuncia di materiali esplodenti.
I provvedimenti sono a carico di:
GUGLIELMI Luigi, 33enne di Bari, pluripregiudicato, affiliato al clan Mercante, il quale è accusato di “gestire” le attività illecite contro il patrimonio, su Bari e Bitritto, principalmente estorsioni e traffico di stupefacenti; ü MARTINELLI Giovanni, 48enne di Bari, già affiliato al Clan Di Cosola, pluripregiudicato, già condannato per associazione mafiosa, gerente del traffico di stupefacenti nella zona di Bari, Ceglie e Bitritto; ü GIURANO Carlo, 31enne di Grumo Appula (BA), affiliato a Luigi Guglielmi, pluripregiudicato; ü SIBILLA Alfredo, 29enne di Bari, affiliato al clan DI COSOLA, pluripregiudicato e “specializzato” nella gestione delle estorsioni, delle rapine, oltreché più volte arrestato per detenzione di armi.
I botti sequestrati |
Deteneva in garage circa 40 kg di botti di fine anno e per questo è stato denunciato. A seguito delle direttive impartite dal Comando Provinciale di Bari, nel centro cittadino andriese, i carabinieri della Compagnia hanno intensificato l’attività amministrativa ed investigativa di controllo dei materiali pirotecnici. Oltre ai capillari e ficcanti controlli ai singoli ambulanti eseguiti negli ultimi giorni, nella giornata di ieri i militari della locale Compagnia hanno sequestrato 40 kg di materiale pirico illegalmente detenuto, consistente in artifizi pirotecnici e ordigni rudimentali. L’operazione è scattata nel primo pomeriggio, quando i militari dell’Aliquota Radiomobile, nel corso di regolare servizio perlustrativo, sono venuti a conoscenza da alcuni passanti di un probabile deposito abusivo di fuochi d’artificio, intravisto nell’autorimessa di un’abitazione, in via Fornaci. La successiva attività investigativa si sviluppava attraverso un servizio di osservazione dell’abitazione in questione e, successivamente, dopo aver intravisto il proprietario del garage giungere nelle vicinanze con indosso dei piccoli “bengala”, è scattata l’operazione. Nell’autorimessa, infatti, tra scaffalature e stipati alla meno peggio in piccoli ripostigli, sono stati rinvenuti diverse tipologie di artifizi pirotecnici per un quasi 30 kg e 25 ordigni artigianali del peso di 500 grammi ciascuno, per circa 12 kg. Questi ultimi, in particolare, sono risultati, per fattura e composizione, di elevatissima potenzialità lesiva, in caso di incauto maneggio. Al termine delle operazioni di sequestro e di bonifica dell’area – peraltro abitata da diverse persone, ignare della piccola santabarbara allestita nell’autorimessa – il proprietario, un 36enne incensurato del luogo, in possesso di regolare autorizzazione per la vendita di fuochi d’artificio, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Trani con l’accusa di commercio abusivo e omessa denuncia di materiali esplodenti.
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